Uno studio condotto da ENEA in collaborazione con Utilitalia ha misurato i benefici energetici ed emissivi legati all’uso di risorse riciclate. La proposta: istituire un sistema di incentivazione basato su certificati di efficienza e crediti di carbonio, nello spirito del Clean Industrial Deal Ue
Sostituire materiali riciclati alle risorse vergini non aiuta solo a ridurre la dipendenza dall’estrazione in natura e dalle importazioni dall’estero, ma può contribuire in maniera determinante anche alla riduzione dei consumi energetici dell’industria e, di conseguenza, al taglio delle emissioni climalteranti. Benefici che andrebbero riconosciuti e supportati economicamente attraverso meccanismi analoghi a quelli dei titoli di efficienza energetica e dei crediti di carbonio. È l’appello di Utilitalia ed ENEA, basato sui dati del progetto TE3C – sigla che ai Titoli di Efficienza Energetica Circolare (TEEC) unisce i Crediti di Carbonio Circolare (3C) – che nell’arco di oltre due anni ha analizzato le informazioni relative a più di 40 filiere del riciclo, comparandole con le prestazioni delle filiere tradizionali ed evidenziando, mediamente, un risparmio in termini di consumi energetici ed emissioni a parità di unità di prodotto.
“L’economia circolare – spiega Claudia Brunori, direttrice del Dipartimento ENEA Sostenibilità, Circolarità e Adattamento al Cambiamento Climatico dei Sistemi Produttivi e Territoriali – gioca un ruolo fondamentale per raggiungere la neutralità climatica, perché trasforma il modo in cui produciamo, consumiamo e gestiamo i materiali minimizzando le emissioni di CO₂ e ottimizzando l’uso delle risorse”. Nel caso del cartone, filiera simbolo dell’economia circolare ‘made in Italy’, il risparmio di energia misurato dalla ricerca equivale a 0,25 tonnellate di petrolio equivalente per tonnellata di materia prima secondaria utilizzata [TEP/t], per il vetro 0.58 TEP/t, per il PET (il polimero della plastica delle bottiglie di acqua minerale) 1,11 TEP/t, per l’acciaio 2,86 TEP/t, risparmio energetico che può essere espresso anche come emissioni climalteranti evitate.
Evidenze preziose, che ENEA ha già integrato in un software gratuito accessibile dal web per calcolare i risparmi in termini di energia e di emissioni determinati dalla produzione e utilizzo di risorse riciclate e generare relativi attestati dei valori TEEC e 3C associati a tale sostituzione. Lo strumento è stato presentato a Roma all’indomani dell’adozione del nuovo Clean Industrial Deal della Commissione europea, con l’annunciato snellimento dei meccanismi di aiuti di Stato funzionali alla decarbonizzazione e il riconoscimento della centralità dell’economia circolare nel quadro di una nuova politica industriale dell’Ue che punti a tenere assieme produttività e taglio delle emissioni. Il momento, insomma, sembra decisamente adatto ad attivare nuovi sistemi di incentivazione basati sui benefici energetici e climatici delle materie recuperate, come da tempo chiedono le associazioni dei riciclatori. La proposta dei cosiddetti ‘certificati del riciclo’, nello specifico, ha anche incontrato il favore del Ministero dell’Ambiente, e infatti figura nella Strategia Nazionale per l’Economia Circolare.
“Nel quadro delle azioni per la transizione ambientale – ha sottolineato il presidente di Utilitalia Filippo Brandolini – la decarbonizzazione è uno dei pilastri della politica dell’Unione europea. Molto si è fatto nel settore energetico ma poca o nessuna attenzione finora è stata data a quanto può contribuire ad essa l’economia circolare. Questo studio pone le basi per favorire l’utilizzo delle materie secondarie in sostituzione delle materie prime, attraverso un meccanismo analogo a quello attualmente esistente per il mercato dei titoli di efficienza energetica e a quello dei crediti di carbonio. Permette inoltre di incentivare l’uso delle materie secondarie nei processi produttivi, favorendo un corretto funzionamento delle filiere del riciclo. E, infine, può garantire una maggiore resilienza del sistema Italia rispetto all’approvvigionamento delle materie prime in generale e delle materie critiche e strategiche in particolare”.