Tre arresti, 142 persone deferite in stato di libertà, 62 sanzioni amministrative e un elevato numero di sequestri. Tutti ai danni di opifici, officine e piccole imprese responsabili di aver messo in atto condotte illecite ai danni dell’aria, dell’acqua e del suolo, in quel fazzoletto di terra largo 1.076 chilometri quadrati divenuto ormai simbolo della devastazione ambientale. Questo il bilancio dell’attività di contrasto agli illeciti ambientali condotta nelle prime due settimane di marzo nel territorio tra le province di Napoli e Caserta, e più in particolare nella zona nota come “Terra dei Fuochi”, da parte dei Carabinieri dei Comandi Provinciali di Napoli e Caserta supportati da quelli del Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale ed Agroalimentare Carabinieri (CUTFAA, divenuto ufficialmente operativo dal primo gennaio 2017 a seguito dell’assorbimento di funzioni e personale del Corpo forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri) e del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro.
I dati sono stati presentati oggi a Roma, nella sede del Ministero dell’Ambiente, dal ministro Gian Luca Galletti e dal Comandante delle Unità per la Tutela Forestale, Ambientale ed Agroalimentare Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Antonio Ricciardi.«Nelle province di Napoli e Caserta – afferma il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – lo Stato è impegnato ogni giorno sul campo contro i business criminali: per questo è tanto necessaria e apprezzabile l’intensificata azione di legalità dell’Arma dei Carabinieri nella cosiddetta “Terra dei Fuochi” con il lavoro delle nuove unità CUTFAA, la struttura di polizia specializzata in materia forestale, ambientale ed agroalimentare più grande d’Europa. Oggi – spiega Galletti – abbiamo certezze scientifiche sui terreni a rischio e su quelli sicuri, attività di bonifica in campo a partire dall’area vasta, progetti innovativi di monitoraggio, ingenti risorse messe a sistema con il Patto per la Campania, senza dimenticare gli ecoreati nel codice penale: tanti motivi, assieme all’imprescindibile azione di magistrati e forze dell’ordine, per essere ottimisti sul futuro ambientale e socioeconomico delle due province».
Non solo roghi. Quello emerso a valle dell’attività di controllo sui territori dei 90 comuni della “Terra dei Fuochi” è un ampio ventaglio di condotte illecite. Oltre agli arresti scattati ai danni di 3 persone sorprese nell’atto di scaricare rifiuti speciali su un rogo appiccato sul fondo agricolo di proprietà di uno dei fermati, infatti, l’azione della task force ha condotto al deferimento di 134 persone per reati afferenti la gestione ed il trasporto non autorizzato di rifiuti speciali, il loro abbandono, la realizzazione di discariche abusive, lo scarico di acque reflue ed emissioni in atmosfera in assenza di autorizzazione, la violazione nella tenuta dei registri obbligatori e dei relativi formulari, l’abusivismo edilizio e la violazione delle norme per la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Sul fronte amministrativo sono 62 le sanzioni elevate, per un importo complessivo di oltre 650mila euro e il contestuale sequestro di 6 autoveicoli, 19 tra aree agricole e private per una estensione di oltre 20 ettari, 6 discariche abusive, 1 oleificio, 8 opifici, 17 officine meccaniche, 1 autocarrozzeria, 1 cantiere edile, 10 fabbricati, 2 stabilimenti produttivi, 5 autolavaggi, 800 kg di materiali ferrosi nonché 70 kg di alimenti scaduti di validità. Gli esiti dell’operazione confermano una volta di più il legame a doppio filo tra illecito ambientale ed evasione fiscale. Nell’ambito dei controlli è emerso il radicato sfruttamento del lavoro nero: 41 i lavoratori risultati senza regolare contratto di lavoro, di cui 13 extracomunitari. Di conseguenza sono state elevate sanzioni amministrative per un valore complessivo 340mila euro e prescrizioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro per un valore di 450mila euro.
«Gli ottimi risultati raggiunti nella campagna di controlli nella zona nota come “Terra dei Fuochi”, appena conclusasi – ha dichiarato il Generale Antonio Ricciardi – hanno messo in evidenza le potenzialità della sinergia tra i reparti di specialità (Comando Unità Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare, che ha operato con i dipendenti comandi del Tutela Ambiente e della Regione Forestale di Napoli, e i Nuclei Ispettorato del Lavoro) e quelli territoriali dell’Arma dei Carabinieri, frutto della messa a sistema delle competenze specifiche degli uni, con le ramificazioni informative, preventive ed operative degli altri».
Nel territorio della provincia di Caserta, i Carabinieri hanno denunciato complessivamente 8 persone per i reati di abbandono e gestione illecita di rifiuti, emissioni in atmosfera e scarichi di acque reflue industriali in assenza di autorizzazione nonché per violazioni delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; hanno sottoposto a sequestro 4 officine meccaniche, 1 autolavaggio, 1 fondo agricolo ed una strada comunale, adibiti a discarica di rifiuti. In materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, i militari hanno riscontrato la presenza di 1 lavoratore irregolare e comminato sanzioni e prescrizioni per un valore complessivo di 15mila euro in 2 cantieri edili. A Caserta i controlli sono stati estesi anche agli allevamenti zootecnici, settore produttivo di particolare sviluppo nella provincia. I Carabinieri hanno quindi proceduto al sequestro di due aziende e di 316 capi bufalini poiché è stato riscontrato come i titolari avessero illecitamente sversato i liquami prodotti dai rispettivi insediamenti zootecnici su terreni adiacenti, esercitato l’attività in locali con gravi carenze igienico – sanitarie ed edificato un fabbricato adibito a stalla in assenza dei titoli abilitativi.