Dal prossimo anno in tutti e 50 i Comuni della provincia di Rovigo si applicherà una tariffa corrispettiva basata sulla produzione di rifiuto residuo. È il primo caso in Italia di tariffa puntuale unica a livello sovracomunale. Giacetti: “Momento storico per il Polesine”
Rovigo provincia puntuale. Con un’unica tariffa rifiuti, commisurata alla maggiore o minore virtuosità dei cittadini e all’insegna del motto PAYT, ‘Pay As You Throw’, paga per quello che butti. Scatterà dal prossimo anno in tutti i 50 comuni del Polesine (230mila abitanti, oltre 10mila aziende e quasi 120mila tonnellate l’anno di rifiuti prodotti) la tariffa unica corrispettiva e puntuale (TARIP), basata sugli svuotamenti del rifiuto secco residuo. A stabilirlo, la delibera adottata lo scorso 20 dicembre all’unanimità dall’assemblea del Consiglio di Bacino (l’ente di gestione associata del ciclo) per estendere la tariffa puntuale a 29 nuovi Comuni, che andranno ad aggiungersi ai 21 che l’avevano già adottata nel 2023, coprendo così l’intero Polesine. Nel giro di due anni Rovigo diventa così la seconda provincia italiana, dopo Bolzano, interamente in tariffa puntuale, ma di fatto è la prima ad adottare una tariffa unica sovracomunale e un unico regolamento di servizio. “Un momento storico per il Polesine – spiega Walter Giacetti, direttore tecnico del gestore in house Ecoambiente – con questa decisione i Comuni riuniti nella assemblea del Consiglio di Bacino hanno deciso per il superamento della frammentazione comunale, stabilendo regole e tariffe uniche relative al servizio di asporto dei rifiuti urbani. Una scelta che anche in altri contesti si è rivelata irreversibile”.
Oltre a gestire il servizio di raccolta, la utility di proprietà dei 50 Comuni applicherà e riscuoterà la tariffa corrispettiva direttamente dai cittadini sull’intero territorio provinciale. Con benefici economici, oltre che ambientali. “Dal punto di vista organizzativo – prosegue Giacetti – gestire un area vasta di oltre 1800 km quadrati con regole unitarie e un unico gestore favorisce le economie di scala finalizzate a contenere i costi del servizio, consentendo di semplificare le procedure amministrative ai cittadini e di puntare sulla innovazione tecnica e digitale recuperando risorse per migliorare i servizi”. In virtù della nuova tariffa unica, dal prossimo anno in tutta la provincia di Rovigo le singole utenze pagheranno in proporzione all’indifferenziato prodotto, calcolato sulla base degli svuotamenti del secco: chi più conferisce più paga. Una leva per stimolare buone pratiche, come la riduzione della produzione di rifiuti e l’aumento della raccolta differenziata. “Come in tutti i sistemi PAYT – spiega infatti Giacetti – la chiave degli ottimi risultati raggiungibili è da ricercarsi nel coinvolgimento diretto delle utenze, che il sistema di commisurazione alle quantità di rifiuto secco residuo messo in atto determina”.
L’obiettivo è quello di allineare la condotta delle utenze al target dell’85% di differenziata fissato dal piano regionale di gestione dei rifiuti. Condizione imprescindibile per centrare gli obiettivi europei di circolarità al 2035: 10% di smaltimento in discarica e 65% di riciclo. Obiettivi sfidanti, che la tariffa corrispettiva, dicono tuttavia i numeri, rende alla portata dei 50 Comuni del Polesine. “I dati rilevati nei primi nove mesi dell’anno 2023 sui 21 Comuni passati in regime di tariffa puntuale nel 2023 (circa il 50% del totale) compresa la città di Rovigo – spiega infatti Giacetti – evidenziano già un valore di differenziata più alto di oltre 10 punti percentuali rispetto all’anno precedente, arrivando a sfiorare l’83%. Questi risultati ci rendono confidenti che l’applicazione della tariffa puntuale su tutti e 50 i Comuni porti a raggiungere già nel 2024 obiettivi molto vicini ai target del piano regionale. Obiettivi che nei prossimi anni puntiamo a superare come già dimostrato da altre realtà non solo venete“.
Il primato di Rovigo, del resto, va ad aggiungersi alla lunga lista delle best practice che fanno del nord est la vera e propria ‘culla’ della tariffa puntuale in Italia. Stando alle ultime rilevazioni di IFEL, delle 1117 amministrazioni in tariffa puntuale a livello nazionale 1054 sono al nord e 687, pari al 61,5%, proprio nel nord est. “Un primato frutto di due specifici fattori – spiega Giacetti – il primo è la scelta della Regione di attribuire ai Consigli di Bacino poteri finalizzati alla gestione sovracomunale, dalla potestà di regolamentare il servizio e la tariffa alla capacità di approvare le tariffe corrispettive. Il ruolo determinante dei Consigli di Bacino ha consentito di coagulare le dinamiche Comunali in politiche e decisioni di area vasta realizzando modelli organizzativi responsabilizzanti sia dei cittadini che dei gestori operativi. Il secondo fattore – aggiunge – sono le solide e proficue relazioni che si sono sviluppate tra i Comuni e le loro aziende in house, che a fronte degli obiettivi ambientali sempre più ambiziosi che hanno caratterizzato questo ultimo quarto di secolo hanno, attraverso affidamenti pluriennali e capacità finanziarie e tecniche adeguate, posto le condizioni per attuare i modelli più evoluti di cui la tariffa puntuale necessita“.
se si fa là differenziata fatta bene si dovrebbe pagare meno