Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha firmato oggi il decreto ministeriale che disciplina la cessazione della qualifica di rifiuto (o end of waste) di carta e cartone. Il testo stabilisce quando, a seguito di opportuno trattamento, i materiali in matrice cellulosica perdono lo status giuridico di rifiuto e possono essere considerati alla stregua di un prodotto, pronti per essere riutilizzati come nuova materia prima nei cicli produttivi. La carta da macero può essere ad esempio riusata come materia prima nella manifattura di carta e cartone ad opera dell’industria cartaria, nonché in industrie che utilizzano come riferimento la norma UNI EN 643.
Si tratta del quinto decreto nazionale recante criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto dopo quelli su CSS, fresato d’asfalto, prodotti assorbenti per la persona e pneumatici fuori uso. «L’End of Waste è un tassello indispensabile per la valorizzazione del potenziale dei rifiuti e può dare un forte contributo allo sviluppo delle potenzialità del settore di riciclo – afferma il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa-. Una società del riciclo e del recupero diventa tale nel momento in cui i materiali possono essere reintrodotti sul mercato ed essere in grado di competere con le materie prime vergini, consentendo una riduzione del consumo di risorse naturali e materie prime, e la riduzione del quantitativo di rifiuti da destinare allo smaltimento».
Il regolamento per l’end of waste di carta e cartone si suddivide in 7 articoli (che definiscono gli ambiti di applicazione, i criteri ai fini della cessazione della qualifica di rifiuto, gli scopi specifici di utilizzabilità), e 3 allegati: l’allegato 1 reca i criteri generali ai fini della cessazione della qualifica di rifiuto, con esplicito riferimento alla norma UNI EN 643; l’allegato 2 individua gli scopi specifici per cui sono utilizzabili la carta e cartone recuperati, mentre l’allegato 3 riporta il modello della dichiarazione di conformità (DDC), redatta sotto forma di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, che reca l’anagrafica del produttore e le dichiarazioni del produttore sulle caratteristiche della carta e cartone recuperati.
Un provvedimento che dovrebbe contribuire a dare maggiore stabilità a un settore che dal 2018 subisce i pesanti contraccolpi dello stop della Cina all’importazione di maceri dall’estero. Ogni anno infatti, su 7 milioni di tonnellate di rifiuti in carta e cartone raccolti e lavorati per essere trasformati in maceri da riciclare, solo 5 trovano collocazione sul mercato nazionale mentre 2 devono essere piazzati su mercati esteri. E se per anni la Cina ha rappresentato la principale valvola di sfogo per questo tipo di materiali (assorbendo circa 1 milione di tonnellate di macero italiana ogni 12 mesi) negli ultimi due anni i severi limiti imposti alle importazioni hanno reso quasi impossibile accedere al mercato del Dragone. Il surplus di macero su tutti i principali mercati occidentali ha quindi determinato un affossamento delle quotazioni della carta il cui valore è tornato ai minimi storici come nel 2008: da gennaio 2019 a giugno 2019 il prezzo del cartone è crollato di oltre il 32%.