L’Italia conferma un trend positivo nella gestione di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche con un +6% rispetto all’anno precedente
Un anno difficile, il 2020, che nonostante l’emergenza pandemica non ha fermato il settore dei Raee che chiude con un più 6% di raccolta rispetto all’anno precedente. Percentuale che in cifre si traduce in oltre 365mila tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche avviate a corretto smaltimento in Italia. Sono questi i dati ufficiali raccolti dal Centro di Coordinamento Raee, l’istituzione a capo di tutti i sistemi Collettivi che si occupano di gestione dei rifiuti tecnologici in Italia.
“Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati ottenuti in un anno così drammatico quale è stato il 2020, che ha visto noi Sistemi Collettivi e tutti i gestori della raccolta – Comuni, aziende della gestione rifiuti piuttosto che distributori e installatori di apparecchiature elettriche e elettroniche – duramente impegnati a non interrompere l’attività del sistema e garantire ai cittadini un servizio primario come quello della raccolta dei RAEE. Questo è stato reso possibile dalla sinergia messa in atto con tutti gli operatori della filiera grazie ad alcuni provvedimenti straordinari adottati dal Centro di Coordinamento RAEE il cui obiettivo primario è stato quello di garantire la salute di tutti gli operatori coinvolti e al tempo stesso di continuare ad assicurare il ritiro dei rifiuti dalle isole ecologiche”, commenta Bruno Rebolini, presidente del Centro di Coordinamento RAEE.
“A seguito di questo sforzo condiviso, siamo riusciti a reagire con efficacia, tanto da riuscire a chiudere l’anno con un risultato positivo, nonostante una contrazione nei flussi di raccolta registrata tra marzo e aprile che ha toccato il -40%, e garantendo gli stessi livelli di servizio e di efficienza che contraddistinguono il sistema multi-consortile italiano fin dai suoi primi passi e che lo hanno reso una best practice a livello europeo. Al tempo stesso – continua il presidente Rebolini – i produttori di AEE, tramite i Sistemi Collettivi, hanno continuato a incrementare i finanziamenti che annualmente mettono a disposizione dei soggetti che si occupano della raccolta e che nel 2020 si sono concretizzati in oltre 22 milioni di euro, segnando un delta positivo superiore al 9% rispetto all’anno precedente, dedicati a premi di efficienza, fondo per lo sviluppo delle infrastrutture di raccolta e finanziamenti per la comunicazione locale e nazionale”.
Secondo il Rapporto annuale nel corso del 2020 i Sistemi Collettivi hanno gestito complessivamente 365.897 tonnellate di RAEE sull’intero territorio nazionale, quasi 22.000 tonnellate in più rispetto al 2019, pari al +6,35%. In aumento anche la raccolta media pro capite che si attesa a 6,14 kg per abitante, pari al +7,7%. Poco più dell’81% dei volumi raccolti provengono dai centri di raccolta comunali, mentre circa il 18% della raccolta è stato veicolato dai luoghi di raggruppamento della distribuzione (LdR), i siti che accolgono i RAEE provenienti dal ritiro “1 contro 1” e “1 contro 0”. Va specificato che sul totale dei volumi provenienti dagli LdR, le maggiori quantità si riferiscono ai RAEE legati al freddo e clima (R1), e ai grandi bianchi (R2), con incidenze del 22% e del 34%, mentre l’impatto sugli altri raggruppamenti è più basso, meno del 2,5%. Invece, i restanti volumi legati alla raccolta dei Raee della categoria dell’illuminazione (R5) e dei piccoli elettrodomestici (R4), derivano principalmente dai contributi di installatori, grandi utilizzatori e centri di raccolta privati.
In tema di Raee il 2020 si chiude con un bilancio positivo anche per quanto riguarda i ritiri, registrando un più 3,3% rispetto a quelli effettuati nel corso del 2019 dai Sistemi Collettivi. Un dato decisamente significato se si considerano i problemi che gli operatori della filiera hanno dovuto affrontare, primo fra tutti l’inaccessibilità di molti centri di raccolta, oltre poi alle limitazioni nella mobilità durante i primi mesi del lockdown. In un contesto decisamente sfavorevole alla buona riuscita di qualsiasi attività produttiva, risulta ancora più apprezzabile il tasso di puntualità del servizio sempre elevato e con valori dei livelli di servizi previsti costantemente superiori al 99%. L’unica eccezione riguarda la diminuzione di un punto percentuale, registrata nel mese di maggio con un valore pari al 97%.
Una performance che mostra segnali di positività nonostante i drammatici colpi inferti dall’emergenza pandemica, frutto, tra gli altri, di una costante attività di sensibilizzazione e promozione della cultura dei Raee in Italia. Numerosi i progetti e le attività di comunicazione che dal 2018 procedono grazie al supporto e al coinvolgimento di produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche per tramite del Centro di Coordinamento Raee. Particolarmente significativa in tal senso la nuova campagna RaeeGeneration, volta a creare un ponte verso le nuove generazioni, principali consumatrici di prodotti elettronici. A queste attività di sensibilizzazione, si aggiungono gli Accordi di Programma che vedono coinvolti, insieme al Centro di Coordinamento RAEE, i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche, i Comuni, i gestori della raccolta dei rifiuti e i distributori. Attività, dunque, di fondamentale importante che potrebbero diventare nulle senza una forte attività di contrasto alla dispersione e al commercio illegale dei Raee.
Nello specifico, nel 2020 quasi tutti i raggruppamenti nei quali è organizzata la raccolta dei RAEE hanno registrato un incremento, ma il più significativo spetta sicuramente ai grandi bianchi con un più 9,1%, il cui peso si attesta a 125.623 tonnellate, confermandosi così la tipologia di apparecchiature a fine vita più raccolte che rappresentano oltre un terzo della raccolta complessiva. In crescita anche il raggruppamento dei piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo che con un più 7,7% raggiunge le 78.422 tonnellate. Prosegue, dunque, in positivo il trend avviato nel 2018, forte anche del sostegno della campagna di comunicazione promossa dal Centro di Coordinamento RAEE. Più contenuti i numeri di apparecchi con schermi pari al più 4% e del freddo e clima con un più 3,7%, arrivando a pesare rispettivamente 62.272 e 96.945 tonnellate. Unica eccezione la raccolta delle sorgenti luminose che segna un meno 5,8% per un totale di 2.635 tonnellate, interrompendo così la crescita iniziata nel 2018.
In tutto il Paese, quindi, è stato registrato nel 2020 un andamento positivo della raccolta di Raee, con alcune peculitarità tra le diverse aree geografiche. Al Nord e al Centro, infatti, sono aumentati i quantitativi rispetto al 2019, ma è al Sud che si registra la crescita più significativa, a dimostrazione di una cultura dei Raee sempre più diffusa nel meridione. Analoga la situazione della raccolta pro capite, in crescita in tutto il Paese, ma in maniera più sostenuta al Sud. Nelle regioni del Nord la raccolta complessiva raggiunge le 191.927 tonnellate, in crescita del 3,1% rispetto al 2019, con una media pro capite di 7,01 kg per abitante, migliorativa rispetto alla media nazionale (6,14 kg/ab). Quasi tutte le regioni mostrano un trend positivo: spicca la crescita percentuale del Piemonte pari al più 6,1%, mentre l’Emilia Romagna rappresenta un’eccezione con un calo del 2,26%. Nonostante la crescita, il Piemonte si distingue per il valore più basso di raccolta pro capite tra le regioni del Nord Italia, pari a 5,67 kg/ab (+5,5%) e inferiore alla media nazionale; migliore invece il risultato di Veneto (6,88 kg/ab) e Lombardia (6,93 kg/ab), pur inferiori alla media dell’area (7,01kg/ab). La Valle d’Aosta detiene il primato con il dato pro capite più elevato, 10,39 kg/ab, mentre tra i migliori del Paese ci sono quello dell’Emilia Romagna con 8,07 kg/ab e del Trentino Alto Adige con 7,93 kg/ab.
Nel Centro Italia la raccolta dei Raee domestici segna un più 3,7%, in linea con l’andamento positivo del Nord Italia, per un totale di 82.517 tonnellate. Migliora la raccolta media pro capite che si attesta a 6,37 kg per abitante, al di sopra della media nazionale. Le singole regioni registrano trend positivi, come la Toscana con un più 0,3% e Abruzzo con un più 0,7%. La performance migliore spetta ancora una volta al Lazio il cui incremento dell’8,5% supera le 2.500 tonnellate in più rispetto al 2019. La Toscana si conferma prima in termini di raccolta pro capite, con 7,99 kg per abitante, ma è il Lazio a registrare l’incremento più significativo (+14,8%), pur rimanendo al di sotto della media nazionale, con 5,77 kg/ab.
La maggiore crescita nella raccolta di Raee a livello di aree spetta al Sud, dove si registra un incremento del più 17,2% rispetto all’anno precedente, confermando un trend positivo emerso già nel corso del 2018, che si traduce in oltre 13.330 tonnellate in più rispetto al 2019 per un totale di 90.688 tonnellate, superando così per la prima volta i quantitativi complessivi raccolti in Italia centrale. In generale, però, sono cinque le regioni che evidenziano incrementi percentuali a doppia cifra: tra queste primeggia la Basilicata con un +78,4%. Seguono la Sicilia (+28%) e la Puglia (+21,8%). Al di sotto della soglia di 20 punti percentuali il Molise, che registra un incremento della raccolta pari al +16,3% e la Calabria dell’11,3%. Più contenute le crescite della Campania con il +7,8% e della Sardegna con il +3,4%. Cresce anche la raccolta media pro capite che raggiunge i 4,70 kg per abitante riducendo così il divario rispetto alla media italiana. Secondo il Rapporto annuale 2020 la Sardegna conferma la seconda posizione a livello nazionale, con un dato pro capite di 8,71 kg/ab, seguita dalla Basilicata che con 8,55 kg/ab conquista anche il terzo posto a livello nazionale. Tutte le restanti regioni rimangono al di sotto della media nazionale, in particolare Sicilia (4,44 kg/ab), Puglia (4,26 kg/ab) e Campania (3,51 kg/ab) risultano le ultime tre regioni per raccolta pro capite, ancora ben lontane dalla media italiana.
“La strada per raggiungere la raccolta pro capite di quasi 11 kg fissata dall’Unione Europea è ancora molto lunga e per nulla facile, ma il percorso intrapreso ormai 13 anni fai è quello corretto, come ha dimostrato anche la drammatica sfida recentemente vissuta. Dobbiamo pertanto proseguire in questa direzione, considerando la necessità di sviluppare nuovi modelli organizzativi, in grado di rispondere alle mutate richieste del mercato e della società, e di mettere in campo azioni e risorse concrete con una costante e operosa collaborazione tra tutti gli attori della filiera e le istituzioni” conclude il presidente Rebolini.