I fondi del PNRR su rifiuti ed economia circolare saranno rimodulati per finanziare le proposte progettuali presentate da Napoli e Roma e rimaste fuori dalla graduatoria definitiva. Lo ha comunicato il vice ministro dell’Ambiente Vannia Gava al termine della cabina di regia
Il Ministero dell’Ambiente starebbe valutando una rimodulazione dei fondi PNRR per rifiuti ed economia circolare, con l’obiettivo di finanziare le proposte presentate da Roma e Napoli e rimaste fuori dalle graduatorie definitive. Lo ha comunicato il vice ministro Vannia Gava al termine della cabina di regia convocata oggi dal governo per avviare il confronto sull’integrazione del Piano con le risorse messe a disposizione dall’UE nell’ambito del RePowerEU. “Ribadiremo l’impegno per importanti investimenti in innovazione tecnologica, come desalinizzatori e accumuli – ha dichiarato Gava – e soprattutto una rimodulazione delle risorse per estendere anche a Roma e Napoli l’impegno per l’economia circolare e la gestione industriale del ciclo dei rifiuti”.
L’obiettivo sarebbe dunque quello di finanziare i progetti presentati dai due comuni capoluogo nell’ambito della linea d’investimento da 450 milioni di euro dedicata alla realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti, entrati in graduatoria provvisoria ma esclusi dal finanziamento per esaurimento del plafond disponibile. Per Roma si tratta di due digestori anaerobici da 100mila tonnellate l’uno, con produzione di compost e biometano, e di due impianti di selezione dei rifiuti in carta e plastica, per un investimento complessivo da 100 milioni di euro. Per Napoli invece sono quattro le proposte non finanziate, che prevedono la realizzazione di un digestore anaerobico da 40mila tonnellate, anche in questo caso con produzione di biometano, più un impianto di selezione della raccolta differenziata con capacità di 10mila tonnellate annue, un impianto di trattamento di carta e cartone da 37mila tonnellate annue e un nuovo centro di trasferenza. Un pacchetto da poco più di 74 milioni di euro.
Per rifinanziare i progetti di Roma e Napoli insomma servirebbe reperire risorse per più di 170 milioni di euro, ma non è detto che l’obiettivo del Ministero sia quello di sbloccare tutte le proposte progettuali presentate dalle due amministrazioni comunali. Anche se non è ancora chiaro in cosa consisterà la “rimodulazione” annunciata dal vice ministro Gava, l’idea potrebbe essere quella di convogliare i fondi di RePowerEU destinati a supportare la produzione di biometano verso i soli progetti per i tre biodigestori. A copertura di una parte della somma potrebbe anche essere utilizzato il plafond residuo della linea d’investimento dedicata ai cosiddetti ‘progetti faro’ di economia circolare, per i quali sono stati assegnati solo 464 dei 600 milioni complessivamente disponibili. Solo pochi giorni fa un brief di Cassa Depositi e Prestiti ha evidenziato come il “rapido esaurimento” del plafond per i nuovi impianti di trattamento dei rifiuti “riconducibile all’elevato valore medio dei singoli progetti assegnatari” abbia lasciato fuori, tra le altre, proprio alcune delle proposte progettuali finalizzate a colmare i gap di trattamento in Lazio e Campania, due regioni che registrano “un’importante domanda impiantistica”, notava CDP. Per il trattamento dei rifiuti organici, oggetto della parte più corposa delle proposte presentate da Roma e Napoli, servirebbe colmare un fabbisogno da 800mila tonnellate in Campania e da oltre 500mila nel Lazio.