A due anni dall’avvio del tavolo di concertazione, verrà formalizzato oggi il subentro dei tre ATO di Napoli nel capitale di SAPNA. Sì all’affidamento del servizio di trattamento dell’indifferenziato per 15 anni. Lupoli: “Posata la pietra angolare del servizio”. Ruggiero: “Nuovo impulso ai progetti di revamping”
Era l’ultimo passo della riforma della governance dei rifiuti a Napoli e provincia e ora il processo può dirsi completato. I tre enti d’ambito responsabili del ciclo nel capoluogo partenopeo e nei comuni dell’hinterland hanno dato il via libera al subentro nella maggioranza del capitale di SAPNA, l’ormai ex società della Città Metropolitana di Napoli titolare della gestione degli impianti tmb di Tufino e Giugliano, ma anche di sei ex discariche e cinque siti di stoccaggio delle ecoballe. L’acquisizione del 51% del capitale di SAPNA da parte degli enti d’ambito, che sarà ratificata questa mattina alla presenza di un notaio, mette la parola fine a quello che per mesi è stato un autentico limbo amministrativo, con il ciclo passato nella titolarità dei nuovi organi territoriali di governo, come vuole il legislatore nazionale e come prevede la legge regionale 14 del 2016, ma con gli impianti pubblici ancora nelle mani dell’ente di Piazza Matteotti. “Con grande sforzo da parte di tutti siamo riusciti a mantenere in maniera unitaria il servizio integrato dentro i confini metropolitani – dice Domenico Ruggiero, direttore tecnico di SAPNA – cosa che ci garantirà un sistema solido, trasparente e con risparmi sulla tariffa rispetto a uno scenario con due o più società per i vari ATO”.
Il subentro degli ATO nel capitale di SAPNA arriva a due anni di distanza dall’avvio del tavolo tecnico di concertazione. Un percorso dipanatosi non senza tribolazioni che, al pari di quanto sta accadendo in Puglia con la neonata società ASECO, ha subito un’accelerazione netta nelle ultime settimane dovuta alla necessità di rispettare la scadenza del 30 marzo, individuata dal nuovo testo unico dei servizi pubblici come termine ultimo per l’ingresso degli enti di governo dell’ambito in società di gestione del servizio rifiuti. Una clausola di salvaguardia prevista dal legislatore nazionale per consentire l’attuazione dei piani d’ambito in esecuzione, e alla luce della quale gli enti d’ambito, oltre a subentrare nel capitale di SAPNA, hanno anche deliberato di affidare in house alla stessa società il servizio di smaltimento dei rifiuti e di gestione degli impianti, per una durata di 15 anni. “È stata posata la ‘pietra angolare’ per garantire la continuità del servizio di smaltimento nell’intera città metropolitana di Napoli”, commenta il direttore generale dell’ATO Napoli 1 Carlo Lupoli.
Il subentro degli enti d’ambito nel capitale di SAPNA, e la rinnovata sinergia con Città Metropolitana, che continuerà a detenere il 49% delle quote, darà nuovo impulso ai progetti messi in campo negli ultimi anni per ampliare e ammodernare la dotazione impiantistica. Come ‘Uprise’, il piano di revamping dei tmb messo a punto da SAPNA per aggiungere ai vecchi impianti stir nuove linee automatizzate per la selezione dei materiali riciclabili dai rifiuti residui, ma anche sezioni di trattamento delle raccolte differenziate. “Un progetto condiviso da tutti e tre gli enti d’ambito – spiega Ruggiero – che ci consentirà di trasformare gli impianti in piattaforme di recupero al sevizio dei comuni e dei cittadini”. La gara per la progettazione esecutiva per i tmb di Giugliano, Tufino e Caivano (quest’ultimo gestito da A2A Ambiente) è già in corso, mentre dovrebbero concludersi entro il prossimo settembre i lavori per l’apertura dell’impianto di compostaggio di Tufino “che una volta attivo sarà il primo impianto pubblico di trattamento dell’organico da raccolta differenziata sul territorio della Città Metropolitana di Napoli”, spiega Ruggiero. Parallelamente andranno avanti anche i progetti firmati dall’ente di Piazza Matteotti per la stabilizzazione della frazione umida residua in uscita dai tmb con la produzione di terreno tecnico inerte da utilizzare per la copertura finale delle discariche. “Due progetti che porteremo a compimento entro la fine dell’anno a Tufino e Giugliano, anche grazie al supporto degli ATO”, garantisce Ruggiero.
Ritengo tutto ciò un progetto di un grande futuro sia ambientale e sia per una stabile sicurezza per i dipendenti sperando che lo possa essere anche per un futuro occupazionale per i nostri figli, distinti saluti Biagio Castaldi
Un grande passo avanti speriamo in futuro un occupazione per i figli dei dipendenti