Selezionabilità e riciclabilità: saranno questi i due “criteri guida” alla base di quella che potrebbe rivelarsi una vera e propria svolta per il mondo degli imballaggi. A partire dal prossimo 1° maggio, infatti, il Conai avvierà la fase sperimentale per l’applicazione del CAC diversificato. Lo ha deliberato lo stesso Consorzio nazionale imballaggi nel suo ultimo Consiglio di Amministrazione. Il CAC, contributo ambientale Conai – vale la pena ricordarlo – costituisce lo strumento principe di finanziamento del Consorzio stesso e fino ad oggi era stato unico per tutte le categorie di imballaggio dello stesso materiale. Applicare a produttori, utilizzatori ed importatori di imballaggi un Contributo di entità indipendente dalla qualità dello stesso era risultata una pratica iniqua tanto da meritarsi una strigliata dall’Antitrust e l’impegno – poco più di un anno fa – da parte dello stesso Conai di mettere fine al sistema del Cac unico.
Come annunciato a febbraio 2016, si è deciso di partire dagli imballaggi in plastica per agevolare gli imballaggi più semplici da selezionare e quindi da riciclare. Agli imballaggi che rispondono ai criteri di selezionabilità e riciclabilità si aggiunge un terzo criterio guida: il circuito di destinazione prevalente. Stando alla scheda sul sito del Conai, che mette a disposizione anche una vera e propria lista degli imballaggi in plastica per fasce contributive, le agevolazioni maggiori andranno ai rifiuti da imballaggio provenienti dal circuito secondario (commerciali e industriali), un’agevolazione minore ai rifiuti da imballaggio di provenienza dal circuito “domestico”, ed infine un contributo invariato per tutti gli altri.
La fase di test che si avvierà il prossimo maggio servirà ad una più tempestiva ed efficace organizzazione così da far fronte in modo strutturale alle nuove modalità dichiarative. Dal 1° maggio 2017 sarà infatti disponibile la nuova modulistica che i consorziati potranno utilizzare per le dichiarazioni del Contributo Ambientale di competenza di aprile 2017 e che diventerà obbligatoria a partire dalle dichiarazioni di competenza di luglio 2017. Durante la fase di test rimarrà comunque invariato e unico il valore del Contributo Ambientale plastica, pari a 188,00 €/ton. Eventuali errori di imputazione delle tipologie di imballaggio dichiarate nelle corrispondenti fasce contributive non avranno conseguenze a carico delle aziende.
«Per premiare adeguatamente – ha commentato Roberto De Santis, Presidente di Conai – la ricerca e l’impegno verso imballaggi più orientati all’economia circolare, abbiamo deciso un anno fa di cominciare dalla diversificazione contributiva degli imballaggi in plastica; dopo un complesso lavoro che ha coinvolto l’intera filiera dalla produzione al riciclo, entriamo ora nella fase operativa. L’obiettivo è quello di fare prevenzione, cioè di rendere sempre più conveniente la produzione e l’utilizzo di imballaggi più sostenibili e più facilmente riciclabili».
Trattandosi di una transizione alquanto sostanziale, il Conai ha accolto le richieste di associazioni ed imprese stabilendo, alla fine della fase di test, la decorrenza definitiva della nuova diversificazione contributiva a partire dal prossimo anno solare, e quindi con il primo gennaio 2018. I valori delle tre fasce contributive identificati dal circuito di destinazione prevalente saranno resi noti entro l’Estate, e grazie alla fase sperimentale ci sarà un aggiornamento costante delle liste di imballaggi esemplificative per definire elenchi di imballaggi agevolati e non agevolati.