Nuovo giro di vite della Cina sull’import di rifiuti. Dopo lo stop in vigore da gennaio all’importazione di 24 categorie (dagli scarti tessili fino ai rifiuti in plastica da origine domestica e alla carta non selezionata) il governo di Pechino ha annunciato lo stop per altri 32 tipi di scarti nei prossimi due anni. Il Ministero dell’Ecologia e dell’Ambiente (MEE) ha comunicato oggi che le importazioni di sedici tipi di rifiuti solidi, inclusi “scarti di auto compressi” e parti di navi demolite, saranno bandite dal 31 dicembre 2018. Un divieto di importazione per sedici altri flussi di materiali, incluso il rottame di acciaio inossidabile, entrerà in vigore il 31 dicembre 2019.
E se la prima tornata di stop all’import di scarti, annunciata lo scorso luglio, si inseriva in un più ampio programma di contrasto all’inquinamento, ribattezzato “National Sword”, stavolta il Ministero cinese ha chiarito che i nuovi divieti rappresenteranno un passo verso la progressiva eliminazione delle importazioni di rifiuti solidi che possono essere sostituite da risorse nazionali entro la fine del 2019. Dopo aver iniziato le importazioni di materie prime secondarie negli anni ’80, il paese era diventato il più grande importatore mondiale di materiali riciclabili , ha precisato il MEE. Il ministero ha comunque osservato che i rifiuti solidi contengono spesso “elementi nocivi” e che quindi i divieti di importazione serviranno anche a ridurre l’inquinamento ambientale.