Approvato un emendamento alla legge di conversione del decreto ‘pubblica amministrazione’ che sposta dal 30 aprile al 30 giugno il termine per l’approvazione di TARI e PEF da parte dei Comuni
I Comuni avranno tempo fino al 30 giugno per approvare le tariffe rifiuti. Lo prevede un emendamento dei relatori alla legge di conversione del decreto ‘pubblica amministrazione’ approvato ieri dalle commissioni riunite Lavoro e Affari costituzionali della Camera. Come ormai da tradizione, anche quest’anno la scadenza del 30 aprile viene prorogata, concedendo agli amministratori locali più tempo per approvare tariffe rifiuti e regolamenti TARI e aggiornare i PEF. La legge di conversione ora dovrà essere approvata dall’aula di Montecitorio, e poi passare al Senato per il via libera finale.
Stando alla relazione illustrativa allegata alla proposta emendativa, il differimento del termine “previsto dalla proposta emendativa “si rende necessario al fine di consentire agli enti insieme ai gestori dei servizi dei rifiuti solidi e urbani di elaborare in tempi congrui e più ampi i piani economici e finanziari e le relative tariffe, secondo la metodologia approvata dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente”.
Ad oggi, infatti, “risulterebbero pochissimi gli enti già in possesso dei dati completi da parte delle società di gestione e, pertanto, il rispetto del termine del 30 aprile previsto a legislazione vigente potrebbe condurre ad una validazione sommaria dei piani finanziari tale da non garantire la correttezza di dati fondamentali per la determinazione sia del carico tributario sia del rapporto economico tra enti e società di gestione”.L’emendamento non pregiudica le vigenti scadenze per il pagamento delle relative rate, “al fine di evitare impatti negativi sulla liquidità degli enti”, precisa la relazione illustrativa.