Scadrà il prossimo 30 aprile il termine ultimo per la presentazione del Modello Unico di Dichiarazione Ambientale (Mud) 2016. Nelle more della piena entrata a regime del Sistema Informatico di Tracciabilità dei Rifiuti, anche quest’anno i soggetti obbligati dovranno compilare la dichiarazione cartacea. Nonostante il governo abbia confermato la validità del modello 2015, restano irrisolte ambiguità e criticità legate alla sua compilazione. Senza dimenticare il turbine normativo che nel corso del 2015 ha profondamente mutato il volto dell’ordinamento ambientale in Italia: dall’entrata in vigore del nuovo elenco europeo dei rifiuti e della nuova disciplina comunitaria sulla loro classificazione, alle nuove definizioni di “produttore” e “deposito temporaneo” di rifiuti. Tiziana Cefis, consulente ambientale e responsabile della formazione presso lo Studio Amb di Bergamo, fa il punto su luci ed ombre del Mud 2016 e sulle istruzioni per la sua compilazione diramate dall’Ispra. Istruzioni che, se possibile, aggiungono ulteriore incertezza ad un quadro già di per sè complesso.