Rifiuti, l’appello di ARERA: “No agli emendamenti anti regolazione”

di Redazione Ricicla.tv 13/05/2024

ARERA lancia l’allarme su due proposte di emendamento al decreto superbonus che se approvate ridimensionerebbero il ruolo dell’autorità di regolazione in materia di rifiuti. Il presidente Besseghini: “Pericolo di costi senza controllo per i cittadini”


Costi del servizio rifiuti fuori controllo e minore trasparenza su qualità e quantità dei trattamenti. Secondo il presidente di ARERA Stefano Besseghini sarebbero questi gli effetti di due proposte di emendamento al decreto superbonus, firmate Forza Italia e in discussione al Senato, che se approvate ridimensionerebbero drasticamente le attribuzioni del regolatore in materia di rifiuti. Sottraendo all’authority, tra le altre, le competenze in materia di predisposizione e aggiornamento del metodo tariffario, l’emanazione di direttive per la separazione contabile e amministrativa della gestione, la valutazione dei costi delle singole prestazioni e la definizione di schemi tipo dei contratti di servizio. “Una radicale riduzione delle regole applicabili e dei controlli possibili“, ha commentato Besseghini, con il rischio “di pregiudicare i progressi fatti e la possibilità di conseguire gli alti obiettivi ambientali e organizzativi che la disciplina comunitaria richiede al nostro Paese”.

Maturate sulla scorta di una diffusa insofferenza nei confronti del ruolo dell’autorità, soprattutto sul fronte degli operatori privati, ma anche del clima di incertezza generato dai pronunciamenti dei giudici amministrativi, che negli ultimi anni hanno censurato a più riprese il lavoro del regolatore, le proposte di emendamento puntano a dare un colpo di piccone all’impalcatura costruita a partire dal 2018 ed entrata dal 2022 nel secondo periodo di regolazione tariffaria. Un sistema “improntato a trasparenza, qualità tecnica e contrattuale e sostenibilità – ha detto Besseghini – senza questo i rischi sono evidenti: costi senza controllo per i cittadini e impossibilità di verificare qualità e quantità dei rifiuti in relazione agli impianti esistenti”.

Sul fronte degli operatori sia Utilitalia, federazione delle utility, che Assoambiente, associazione delle imprese dei servizi ambientali, hanno lanciato l’allarme sui due emendamenti anti-ARERA, chiedendo al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin di intervenire per fermare le proposte, entrambe a firma di esponenti della sua stessa forza politica. Interventi “demolitivi tout court”, ha scritto il presidente di Assoambiente Chicco Testa, che determinerebbero solo incertezza e instabilità, mentre quello che serve, ha chiarito, sono “interventi nel merito sulle regole del gioco e percorsi condivisi”. Sempre in materia di regolazione tariffaria, nell’ambito dell’esame del decreto superbonus un altro emendamento, presentato su iniziativa dell’ANCI, punta invece a far valere retroattivamente le delibere sugli impianti ‘minimi’ di trattamento rifiuti anche per gli anni 2022 e 2023, per stoppare le richieste di compensazione avanzate dagli operatori privati. Conguagli che gli enti territorialmente competenti si vedrebbero costretti a ribaltare sui PEF 2024 e 2025 e quindi sulle tariffe rifiuti. Il cui termine ultimo per l’adozione, proprio in virtù di un emendamento al dl superbonus già approvato, è stato nel frattempo spostato al 30 giugno.

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