Il ‘milleproroghe’ varato ieri dal governo prolunga fino al 4 novembre del 2024 il termine per l’adeguamento delle autorizzazioni ai contenuti del decreto end of waste sui rifiuti da costruzione e demolizione. Che nel frattempo sarà sostituito dal nuovo testo in consultazione a Bruxelles
Nell’attesa dell’entrata in vigore del nuovo regolamento end of waste sui rifiuti da costruzione e demolizione, attualmente in consultazione in Ue, i termini per l’adeguamento delle autorizzazioni ai contenuti del ‘vecchio’ decreto, il 152 del 2022, saranno prorogati di altri sei mesi, slittando quindi al 4 novembre del 2024. Lo prevede il decreto ‘milleproroghe’ varato ieri dal Consiglio dei Ministri che, come il provvedimento omologo dello scorso anno, torna ad allungare i tempi per l’allineamento delle autorizzazioni al recupero ai parametri del vigente regolamento del Ministero dell’Ambiente sulla cessazione della qualifica di rifiuto per gli inerti.
Sebbene destinato a essere sostituito dal nuovo testo, infatti, il contestato decreto 152 del 2022 è a tutti gli effetti vigente e sarà abrogato solo con l’entrata in vigore della versione aggiornata del regolamento. Versione che lo scorso 20 dicembre è stata notificata alla Commissione europea, dove dovrà attendere i canonici 90 giorni di ‘stand still’, trascorsi i quali, se non verranno avanzate richieste di modifica, potrà essere definitivamente adottata. Se tutto va bene, insomma, non prima della fine di marzo, quando mancherebbero però appena due mesi alla scadenza del termine per l’adeguamento ai contenuti del decreto 152. Un margine troppo risicato. Da qui la proroga, che concede più serenità agli operatori (e al Ministero stesso).
Una volta in vigore, il nuovo decreto end of waste sostituirà il 152 del 2022 modificando alcune dei passaggi più contestati dagli operatori. A partire dalla tabella con i limiti di concentrazione degli inquinanti negli aggregati recuperati, che nella prima versione era stata giudicata dagli operatori come troppo restrittiva, al punto da esporre il settore del recupero al rischio di un blocco delle lavorazioni. Preoccupazioni alle quali il Ministero ha risposto proponendo una tabella con due valori limite per ogni parametro, a seconda dell’utilizzo cui l’aggregato recuperato sarà destinato. A partire dalla data di entrata in vigore del nuovo regolamento, i produttori di aggregati recuperati avranno 180 giorni di tempo per inoltrare alle autorità competenti l’istanza per l’adeguamento delle proprie autorizzazioni.