Recovery Fund, le proposte dei riciclatori

di Monica D'Ambrosio 19/11/2020

Mentre proseguono le trattative sul Recovery Fund, Assorimap, Unirima e Assofermet lanciano la loro proposta al Ministero dello Sviluppo Economico per incentivare il riciclo di qualità e l’ammodernamento degli impianti.

«Lo sviluppo di nuovi impianti per il recupero è una grande utilità per il Paese. Sappiamo che oltre ai fondi e ai finanziamenti, c’è da risolvere anche la questione delle autorizzazioni. Siamo il Paese più lento in Europa a mettere in pista gli investimenti delle nostre imprese. Altro elemento importante di questo progetto è il recupero di materia e quindi il contributo a fondo perduto per ogni tonnellata di materia riciclata. Questo è un passaggio importante e fondamentale che già altri paesi europei stanno portando avanti». Walter Regis, Presidente dell’Associazione dei riciclatori di plastiche annuncia con entusiasmo l’iniziativa alla quale l’associazione che presiede partecipa assieme ad altre due associazioni dei riciclatori, Assofermet e Unirima.

Alla vigilia del cospicuo piano di finanziamenti allo sviluppo sostenibile partono dai riciclatori le prime proposte di progetto sulle quali attrarre investimenti. Le associazioni delle imprese del settore della produzione di materia prima secondaria end of waste ci credono e presentano al Ministero dello Sviluppo Economico un piano dettagliato di allocazione dei fondi. Migliorare le performance di recupero di carta, plastica e metalli attraverso un piano di investimenti in ammodernamento degli impianti; maggiore sostenibilità nelle attività di trasformazione dei rifiuti in materia prima seconda; dunque, maggiore qualità del materiale riciclato grazie ad impianti di trattamento più avanguardistici: sono, in buona sostanza, i contenuti della loro proposta.

«Abbiamo fatto una proposta volta a cercare di incentivare il settore sulla base di quello che è il risultato finale, cioè di quelle che sono effettivamente le quantità di materiali recuperati dai rifiuti e avviati alle industrie per essere riutilizzati come materia prima. Quindi, abbiamo immaginato un contributo che possa essere diretto per ogni tonnellata di materiale recuperato o altre forme di agevolazione fiscale o finanziaria», Giuliano Tarallo, Presidente Unirima.

Unirima, Assofermet e Unirima segnalano, dunque, la necessità di introdurre diverse misure. Un contributo straordinario a favore degli impianti di recupero per ogni tonnellata di materiale recuperato da rifiuti è trasformato in end of waste o materia prima seconda attraverso trattamenti meccanici. Altra misura al vaglio del MISE l’aumento della copertura finanziaria prevista per il credito d’imposta. Infine, l’introduzione di un finanziamento ad hoc per gli anni 2021/22 dedicato al rinnovamento degli impianti.

«In un momento in cui la pandemia ha stravolto i nostri sistemi economici il Green New Deal ha messo al centro un piano d’azione per l’economia circolare. Le nostre aziende sono state considerate strategiche, l’emergenza ha dimostrato quanto sia importante mantenere il corretto ciclo di raccolta e di recupero dei rifiuti. Quindi, come associazioni rappresentanti abbiamo ritenuto fondamentale dare supporto all’intero comparto presentando al MISE un progetto concreto», Cinzia Vezzosi, Presidente Assofermet Metalli.

 

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