È stato presentato questa mattina, all’Hotel Mandarin Oriental di Milano, il Rapporto Annuale sul sistema di ritiro e trattamento dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, meglio conosciuti con l’acronimo di Raee. Le notizie che provengono dal minuziosissimo resoconto a cura del Centro di Coordinamento sono decisamente incoraggianti: l’Italia nel 2016 ha fatto registrare una crescita della raccolta complessiva del 14%, con un aumento del 5,5% dei Centri di Conferimento a disposizione dei cittadini.
«Siamo felici di questi numeri – ha osservato Giancarlo Dezio, presidente del CDC – perché sono indice dell’intenso lavoro svolto da tutti i Sistemi Collettivi sul territorio italiano. Restano però ampi margini di miglioramento per centrare gli obiettivi europei». L’Unione Europea chiede infatti il raggiungimento del 65% della raccolta entro il 2019: una sfida non da poco, ma che il nostro paese sta affrontando con crescente impegno e con la consapevolezza di aver sfiorato il 45% richiesto per il 2016. «I numeri ci pongono intorno al 37% – ha aggiunto Dezio – ma è un dato a cui va aggiunta la raccolta degli impianti, per cui nel complesso sono sicuro che non siamo lontani dal colmare quell’8% di gap che mancherebbe. In definitiva, l’Italia non ha molto da farsi rimproverare né da invidiare agli altri paesi dell’UE».
L’analisi dei numeri è stata affidata al Direttore Generale del CDC, Fabrizio Longoni, che con chiarezza ha disegnato la mappa di un’Italia che viaggia ancora a tre diverse velocità, pagando un po’ i numeri del Sud, in molti casi ancora lontani dalla media nazionale seppure in forte crescita rispetto al 2015. «Ci sono però molti dati positivi. A cominciare dalla Sardegna, regione particolarmente virtuosa dal punto di vista della raccolta, mentre c’è ancora tanto da lavorare in alcune province, in particolare in Puglia e in Sicilia. Fondamentale in questo senso sarà l’effetto dell’informazione e della distribuzione, ma l’incremento è netto e fa ben sperare. Un riciclaggio efficace di questi prodotti produce due distinti effetti entrambi importanti: da un lato tutela l’ambiente, dall’altro l’industria, visto che parliamo di materiali che hanno un valore».
La raccolta complessiva è stata pari a 283.075.012 kg, con un incremento di oltre 33 milioni di kg rispetto al 2015. Il dato pro capite di ogni abitante è di 4,7 kg, con il Nord che può vantare un lusinghiero dato di 5,65 kg per abitante (e il primato della Valle d’Aosta, che s’attesta a 9,14 kg). Discreti i numeri del Centro Italia, che si attesta a 4,68 kg di Raee per abitante, mentre resta ancora un po’ indietro il Meridione, dove però la raccolta si presenta in nettissima crescita, con percentuali di miglioramento altrettanto lusinghiere (impressionante il dato del Molise: +152,19%). Per valori assoluti spicca invece la Lombardia, che raccoglie nel 2016 55.641 tonnellate di Raee (+7% rispetto al 2015). Toscana (23.955) e Campania (17.700) guidano le rispettive classifiche di Centro e Sud.
«Il nostro è un sistema multi consortile – chiosa il presidente Dezio – che si caratterizza per efficienza e trasparenza, e il Centro di Coordinamento si riafferma come modello virtuoso all’interno del panorama europeo, tanto che abbiamo ricevuto i complimenti e l’interesse di diversi paesi. Ora l’obiettivo è incrementare più possibile i quantitativi raccolti, potenziando l’azione nell’interesse di tutti. Soprattuto dell’ecologia, perché tutto questo ci permetterà di lasciare un ambiente migliore a chi verrà dopo di noi».