Il Ministero dell’Ambiente risponde agli appelli degli operatori del riciclo e propone di integrare il decreto sulle materie prime critiche con interventi per aumentare il tasso di raccolta dei raee. D’Aprile: “Serve semplificare le modalità di conferimento”
Integrare il decreto legge sulle materie prime critiche con una serie di misure per semplificare la raccolta dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e migliorare la comunicazione, recuperando il gap con i target europei e creando le condizioni necessarie a mobilitare gli investimenti in tecnologie avanzate di riciclo. È la proposta avanzata dal Ministero dell’Ambiente nel corso delle audizioni sul provvedimento approvato nelle scorse settimane dal governo per aumentare la resilienza delle catene nazionali di approvvigionamento dei metalli strategici. Un testo che secondo gli operatori del riciclo è troppo sbilanciato sulle sole estrazioni in miniera e che per questo ora il MASE chiede di integrare con “misure per favorire l’ecodesign e il riciclo”, come ha spiegato la capo dipartimento per lo sviluppo sostenibile Laura D’Aprile in commissione attività produttive della Camera, ricordando che “il regolamento Ue sulle materie prime critiche prevede che entro il 2030 almeno il 25% dell’approvvigionamento avvenga proprio attraverso il riciclo”. Un obiettivo che secondo gli operatori è al momento fuori dalla nostra portata. I flussi di rifiuti tecnologici raccolti a livello nazionale restano infatti lontani dall’obiettivo europeo del 65% (siamo intorno al 30%) e i bassi volumi non sono sufficienti a generare le economie di scala necessarie a mobilitare gli investimenti che servirebbero per dotare gli impianti di tecnologie di trattamento avanzate.
“Abbiamo diverse criticità sulla raccolta – ha detto D’Aprile – per questo potrebbero essere formulate una serie di proposte emendative al testo”. Una considerazione che risponde agli appelli lanciati nelle scorse settimane dagli operatori del sistema nazionale di raccolta e avvio a riciclo dei rifiuti tecnologici. “Serve rendere semplici le modalità di conferimento dei rifiuti”, aveva spiegato a Ricicla.tv il direttore generale di Erion Compliance Organisation Danilo Bonato. Considerazioni condivise anche dal MASE, che per questo chiede “di semplificare le disposizioni vigenti di cui al decreto ministeriale 8 marzo 2010, n. 65″ che disciplina le modalità di raccolta ‘1 contro 1’ dei raee da parte dei distributori e installatori di apparecchiature tecnologiche, “e del dm 31 maggio 2016, n. 121”, che invece disciplina il cosiddetto ‘1 contro 0’, ovvero il ritiro gratuito dei piccoli elettrodomestici presso i punti vendita della grande distribuzione. Un quadro di regole che, ha detto D’Aprile, andrebbe rivisto “introducendo semplificazioni rispetto agli oneri di raccolta e deposito preliminare da parte dei distributori”. Un intervento che, ha spiegato la capo dipartimento, potrebbe contribuire ad allineare la capacità di intercettazione dei raee all’immesso sul mercato.
Oltre a semplificare la raccolta, ha chiarito D’Aprile, serve anche potenziare la comunicazione al cittadino, altro punto debole del sistema evidenziato dagli operatori. “Bisogna inserire nel decreto misure che in primo luogo aumentino gli investimenti degli operatori in azioni di sensibilizzazione dei cittadini”, aveva detto Danilo Bonato. La proposta del MASE su questo fronte è quella di prevedere “la devoluzione dell’eco-contributo – ha detto D’Aprile – per sostenere campagne di sensibilizzazione e informazione ai cittadini per migliorare e incentivare la raccolta”. Misure a costo zero, ha chiarito la capo dipartimento, che potrebbero essere affiancate, previo reperimento di adeguate coperture anche a “un fondo apposito presso il MASE” per sostenere l’ecodesign e la progettazione, in particolare con l’obiettivo di ridurre o sostituire il consumo di materie prime critiche nei cicli produttivi.