Ogni anno 15 milioni di tonnellate di rifiuti tra carta, vetro, plastica, legno e organico vengono trasformate in 10,6 milioni di tonnellate di materie prime seconde. È l’industria nazionale del riciclo che cresce e si rafforza come dimostrano il 67% degli imballaggi che nel solo 2015 sono stati avviati a riciclo.
A scattare la foto di un Paese sempre più green è Fise-Unire, l’Associazione che rappresenta le aziende del recupero rifiuti che, insieme alla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, ha presentato questa mattina a Roma l’edizione 2016 dell’annuale Rapporto dal titolo: “l’Italia del Riciclo“. Ad apertura dei lavori, l’intervento del nuovo presidente di Fise-Unire Andrea Fluttero: «Semplificare il settore, definire meglio il sistema consortile, investire in ricerca e innovazione e risolvere il problema delle esportazioni, sono alcune delle condizioni da migliorare per far sì che l’Italia possa realizzare appieno la sua circolarità».
«Non siamo messi così male – gli fa da eco il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi – i dati del nostro studio, che si basa sulla raccolta dati di Ancitel, lo dimostrano». E in effetti i numeri del rapporto sono caratterizzati dal segno positivo: +5% per il segmento degli imballaggi, ma tutte le 16 filiere in generale registrano crescite significative. Eccellenza per la carta (+80%), seguono l’acciaio (+73,4%), il vetro (71%) e l’ alluminio (70%). Anche plastica e legno vedono aumentare i quantitativi avviati a recupero con incrementi, rispettivamente, del 10% e del 5%.
Al di fuori del segmento imballaggi anche le altre raccolte, come frazione organica, raee e pneumatici fuori uso, registrano una lieve crescita che tuttavia non consente ai comparti di centrare gli obiettivi europei. Un settore che invece cresce e dà un contributo importante, resta quello dei veicoli fuori uso che raggiunge l’83% dell’avvio a recupero avvicinandosi al 95% previsto dall’Europa.
«L’obiettivo – ha aggiunto Edo Ronchi – è quello di arrivare ad un Paese senza discariche e perché ciò sia possibile è necessario recuperare un Sud ancora lento e arretrato e superare difficoltà burocratiche e normative che ancora rendono farraginoso il percorso di avvicinamento ai target europei».
Oltre alla presentazione del rapporto, spazio anche ad un focus dedicato al rapporto tra materia recuperata dai rifiuti ed economia circolare a cura di Ecocerved che, attraverso il Capo Progetto Marco Botteri, spiega: «Dai rifiuti nel solo 2014 abbiamo ricavato 10,6 milioni di tonnellate di materiali secondari. Una quantità che fa registrare una crescita del 2% rispetto all’anno precedente». Anche in questo caso è quella della carta la filiera trainante.
Molto c’è da fare invece sul fronte della riduzione dei rifiuti sopratutto per quanto riguarda gli rsu, ed è proprio sulla qualità dell’ambiente urbano che Ispra presenterà a Roma martedì prossimo il “Rapporto Rifiuti Urbani 2016” . Un punto dal quale partite per migliorare le performance di un’Italia sempre più green.