La commissione ENVI del Parlamento Ue ha approvato la relazione con le proposte di modifica allo schema di regolamento sugli imballaggi. Il fronte verdi e sinistra strappa la maggioranza sui passaggi più delicati. Sì a target di riuso per bevande, ma non per i cibi da asporto. Raccolta differenziata degli imballaggi al 90% entro il 2029. Via libera anche all’introduzione di sistemi DRS per bottiglie e lattine, con un’esenzione per gli Stati membri che abbiano raggiunto l’85% di intercettazione
A partire dal 2030 i distributori di bevande alcoliche e non, vino escluso, dovranno garantirne almeno in parte la vendita in contenitori riutilizzabili, mentre già dal 2029 gli Stati membri dovranno assicurare che ogni anno il 90% in peso dei materiali da imballaggio sia intercettato dai sistemi di raccolta differenziata. Sono solo alcune delle misure proposte dalla commissione ENVI del Parlamento europeo nella relazione con gli emendamenti allo schema di regolamento imballaggi, approvata oggi con 56 preferenze. “La commissione ambiente ha lanciato un messaggio forte a favore di una revisione completa del mercato europeo degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio” ha commentato la relatrice Frederique Ries, che a metà novembre dovrà portare il dossier in plenaria per il voto definitivo.
La sessione di voto in commissione ha visto prevalere le soluzioni di compromesso presentate dal fronte tra verdi e sinistra, anche se non di rado per un pugno di preferenze. In diversi casi gli eurodeputati hanno accolto la comunicazione dei risultati con applausi e grida di esultanza, a ulteriore riprova delle forti tensioni che negli ultimi mesi hanno accompagnato il dibattito sullo schema di regolamento, soprattutto rispetto ai passaggi più divisivi. Come i discussi target di riutilizzo proposti dalla Commissione per il settore dei cibi e delle bevande, che la commissione ENVI propone di riformulare escludendo gli obiettivi sui cibi da asporto, ma chiedendo al tempo stesso che venga riconosciuta ai consumatori la possibilità di utilizzare i propri contenitori multiuso nel circuito HORECA.
Quanto ai target vincolanti, dal 1 gennaio 2030 il 20% delle bevande non alcoliche dovrà essere venduto in packaging riutilizzabile, passando al 35% dal 2040, mentre per le bevande alcoliche (vini esclusi) i target sono 10% e 25%. Sostanzialmente confermati i target di riuso per imballaggi per il trasporto merci e per le piattaforme di vendita online, mentre vengono rimodulati gli obblighi per i distributori di elettrodomestici: la Commissione proponeva la vendita del 90% dei prodotti in packaging multiuso dal 2030, mentre i parlamentari spostano il termine al 2040 chiedendo un target intermedio del 50% al 2030. Dal canto suo la Commissione dovrà, entro due anni dall’entrata in vigore del regolamento, definire con atto delegato il numero minimo di rotazioni per i sistemi di riutilizzo, e valutare l’eventuale estensione ad altri imballaggi.
Altro fronte caldo quello delle misure per la riduzione dei rifiuti da imballaggio: agli obiettivi generali proposti dalla Commissione (5% entro il 2030, 10% entro il 2035, 15% entro il 2040 rispetto ai valori del 2018) gli eurodeputati chiedono di associare target specifici per gli imballaggi in plastica: 10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il 2040. Proposta anche la messa al bando dei sacchetti ultraleggeri in plastica e rafforzata la previsione di uno stop all’immissione sul mercato di un lungo elenco di imballaggi monouso, con l’introduzione di una deadline al 31 gennaio del 2027. Stop, tra gli altri, al packaging usa e getta per meno di 1 kg di frutta o verdura (Bruxelles proponeva 1,5 kg) a meno che non se ne dimostri l’utilità ai fini della conservazione e della protezione dal rischio di contaminazione microbiologica, e che i prodotti non siano soggetti ai disciplinari DOP e IGP.
Rafforzate anche le misure sul piano della gestione dei rifiuti, con la proposta di un obbligo di raccolta differenziata del 90% entro il 2029, e l’introduzione a partire dal 2030 di sistemi di selezione dei rifiuti non differenziati per intercettare gli imballaggi riciclabili che non siano stati raccolti in maniera differenziata. Sul fronte delle modalità di raccolta via libera alla proposta di Bruxelles di sistemi di deposito cauzionale (o DRS) per contenitori per bevande in plastica e metallo con capienza da 0,1 fino a 3 litri. A partire dal 1 gennaio 2029 gli Stati membri dovranno garantirne l’istituzione a patto che non dimostrino di aver raggiunto, nei due anni precedenti, un livello di raccolta differenziata dell’85% (mentre la Commissione proponeva il 90%).
Sul fronte della progettazione, la commissione ENVI chiede maggiore ambizione dando mandato a Bruxelles di definire criteri di “design per il riciclo” e di “riciclabilità su scala industriale” e proponendo, inoltre, lo stop definitivo all’uso volontario dei ‘forever chemicals’ e del Bisfeonolo A nella produzione di imballaggi per alimenti. “Non può esistere una politica efficace di riciclo o riutilizzo senza imballaggi sicuri – ha commentato Ries – motivo per cui il divieto di sostanze chimiche dannose aggiunte intenzionalmente rappresenta una grande vittoria per la salute dei consumatori europei”.
La palla passa adesso all’aula dell’europarlamento, che dovrebbe esprimersi nella plenaria di metà novembre, mentre proseguono le trattative tra Stati membri sotto la guida della presidenza spagnola. Ferma l’opposizione del governo italiano, secondo cui le nuove misure per incentivare il riuso e la riduzione dei rifiuti rischiano di compromettere il sistema nazionale di raccolta e riciclo degli imballaggi a fine vita. “Il voto in commissione ambiente del Parlamento europeo – ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin – conferma le nostre preoccupazioni: si continua ad andare verso un sistema che non valorizza il modello vincente italiano, ma che lo mette a rischio. Continueremo la nostra battaglia in tutte le sedi comunitarie per difendere le ragioni di una filiera innovativa, che supera i target Ue con diversi anni di anticipo, che dà lavoro tutelando l’ambiente e affermando i più avanzati principi dell’economi circolare”.