Nel corso della giornata per il mare promossa da Confindustria-Cisambiente, le Associate hanno chiesto e ottenuto l’impegno del Governo per una tutela della risorsa ambiente che non comprometta la qualità dei servizi e i profitti delle imprese.
Salvaguardare l’ambiente senza compromettere né la qualità dei servizi né i profitti delle imprese. Preservare l’ecosistema marino dalla grande quantità di plastiche che vengono quotidianamente disperse in mare attraverso interventi normativi ma anche mediante tecnologie sempre più spinte.
L’economia circolare non è più solo un punto nell’agenda politica dei nostri Governanti, ma un obiettivo comune verso il quale si concentrano gli sforzi delle Istituzioni e delle aziende, insieme per “Un mare di impegno per l’ambiente”, l’iniziativa promossa da Confindustria-Cisambiente.
“Preservare la risorsa mare è un dovere ma anche un’occasione per trasformare i fondi destinati alla ricerca in nuove tecnologie in grado di proteggere, bonificare e valorizzare un bene inestimabile e inestinguibile”, ha dichiarato ad apertura dei lavori Marcello Rosetti, Presidente di Cisambiente.
“Avevamo promesso da tempo di dedicare il nostro impegno alla salvaguardia del mare. Oggi abbiamo voluto illustrare un panorama di nuovi mercati per il nostro settore lanciando segnali incoraggianti per l’industria e per l’ambiente – ha detto Lucia Leonessi, Direttore Generale di Confindustria-Cisambiente, che ha poi aggiunto – l’Italia può essere fucina di tecnologie, laboratorio di idee e di innovazione”. Poi l’appello: “Normiamo e discipliniamo le attività delle varie filiere che qui rappresentiamo, in modo da incentivarne la ricerca e lo sviluppo a favore di un mare sempre più pulito e di un ambiente sempre più sano”.
“La difficile attività di raccolta delle grandi quantità di plastiche e micropolastiche disperse in mare è ad oggi una sfida fondamentale che dobbiamo necessariamente affrontare”, ha detto Enrico Vincenti, a capo dell’omonimo gruppo di studio che ha messo a punto un progetto per la trasformazione delle plastiche recuperate in mare in combustibile solido secondario. “Il progetto – ha aggiunto – è dedicato all’ingegnerizzazione di una nave appositamente attrezzata con impianti di raccolta, lavaggio, selezione e recupero delle plastiche. Sulla nave, contestualmente, vengono svolte attività di ricerca con l’obiettivo di individuare le migliori soluzioni per ottenere il massimo recupero di tutte le tipologie di plastiche raccolte”.
Le sfide in campo ambientale che l’industria del settore ha davanti a sé sono tanto numerose quanto avvincenti. Come quelle del gruppo Alis che ha preso parte alla giornata di lavori con il suo Direttore Generale Marcello Della Caterina: “Abbiamo stipulato un protocollo con il Ministero per l’Ambiente che dimostra come l’intermodalità sostenibile possa ridurre i viaggi su strada e abbattere enormemente le emissioni in atmosfera”. Il cluster Alìs, con oltre 1400 associate e 152mila lavoratori, ha sottratto 1 milione e 500mila camion all’anno dalle autostrade, riducendo l’emissione di CO2 in atmosfera di 1 milione e 200mila tonnellate.
Batterie al litio e navi ibride, ma anche elettrificazione e fotovoltaico: sono tante le risorse messe in campo dalle confederate di Confindustria-Cisambiente per tutelare la costa e il mare, irrobustendo al contempo l’impalcatura della nuova economia circolare. Se l’industria sta facendo la sua parte, è importante che anche le politiche di tutela ambientale non facciano mancare il loro sostegno agli imprenditori italiani.
Lo sanno bene sia il Ministero dell’Ambiente, sia le Commissioni parlamentari impegnate sul fronte del recepimento del pacchetto di norme europee in materia di economia circolare.
Il fronte è comune e la presenza al pomeriggio di lavori del Ministro Sergio Costa e del senatore Luca Briziarelli ne è stata la riprova.
Dal DdL Salvamare, che ha trasformato i pescatori negli “spazzini” del mare, ai decreti end of waste, al vaglio di una task force appositamente costituita dal Ministero dell’Ambiente, sono sempre più numerose e incisive le iniziative per la valorizzazione dei rifiuti, da non considerare più tali, bensì vere e proprie risorse da immettere nel circuito virtuoso del recupero.
Tutelare il mare e l’ambiente, puntare a una qualità dei servizi sempre più elevata e, allo stesso tempo, migliorare i profitti dell’industria non sono obiettivi inconciliabili, ma rappresentano la mission di Confindustria-Cisambiente, alleata delle Istituzioni.