Carta e cartone, nel 2023 il riciclo degli imballaggi ha superato il 92%

di Redazione Ricicla.tv 10/07/2024

Crescono la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti in carta e cartone, con gli imballaggi stabili sopra l’obiettivo europeo dell’85% al 2030. Lo rileva l’ultimo rapporto di Comieco, secondo cui restano ancora da intercettare almeno 700mila tonnellate di materiali, soprattutto a sud


Il sistema italiano di raccolta e riciclo di carta e cartone si conferma best practice europea. In crescita la differenziata, soprattutto al sud, ma anche il tasso di riciclo degli imballaggi, che nel 2023 si è collocato ancora una volta al di sopra dell’obiettivo europeo dell’85% al 2030. Lo rileva l’ultimo rapporto annuale del consorzio Comieco, presentato questa mattina a Roma, stando al quale lo scorso anno i sistemi di raccolta comunali hanno intercettato 3 milioni 750mila tonnellate di rifiuti in carta e cartone, con un incremento di 107mila tonnellate pari al 2,9%. Rifiuti trasformati in nuova materia prima per le cartiere. Per gli imballaggi, nello specifico, il riciclo si è attestato al 92,3% dell’immesso a consumo.

Un vero e proprio exploit, dovuto anche al rallentamento della produzione causa costi energetici e al raffreddamento dei consumi causa inflazione, ma che conferma la solidità del sistema nazionale “da tre o quattro anni stabile in media sopra l’85% di riciclo, ha chiarito il presidente di Comieco Amelio Cecchini. Un canale d’approvvigionamento strategico per l’industria cartaria nostrana, che “fino al 2005 importava carta da macero dall’estero” ha spiegato il direttore generale di Comieco Carlo Montalbetti, mentre “da quando è decollato il sistema italiano siamo diventati persino esportatori”. E anzi, riporta Comieco, nel 2023 proprio in risposta alla contrazione di produzione e consumi a livello nazionale, l’export di macero è aumentato di oltre 700mila tonnellate, diretto soprattutto verso l’India.

Tornando alla raccolta, secondo Comieco la media nazionale viaggia intorno ai 64 kg per abitante, “forte di una tradizionale e consolidata abitudine degli italiani a fare la differenziata”, ha detto Montalbetti, ma a livello territoriale lo scenario resta variegato. Le regioni meridionali, che si attestano a 49,6 kg, al tempo stesso fanno registrare anche il tasso di crescita più rilevante con un +4,5% di raccolta differenziata sull’anno precedente a fronte del +2,8 del nord e del +1,5% del centro. “Il meridione – ha spiegato Montalbetti – ha innestato una marcia importante e questo ci fa pensare che intorno ai 2 o 3 anni si avvicinerà alla media nazionale della raccolta”. Contribuendo in maniera significativa all’intercettazione delle oltre 700mila tonnellate che secondo stime di Comieco continuano a sfuggire ai sistemi territoriali di raccolta finendo in discarica o inceneritore, di cui più di 400mila proprio a sud. Una miniera di materiali riciclabili che il consorzio sta provando a recuperare mettendo in campo competenze e risorse, come i 3,5 milioni di euro del piano straordinario di supporto alle amministrazioni locali.

L’aumento delle quantità intercettate, osserva tuttavia Comieco, non può prescindere dal miglioramento della loro qualità. Un’azione che anche in questo caso dovrà coinvolgere soprattutto il sud, dove il 35% delle raccolte domestiche non riesce ancora a collocarsi nella prima fascia. Un tema che, sottolinea Comieco, risulterà centrale anche nell’imminente rinnovo dell’accordo tecnico con ANCI che regola su base quinquennale i corrispettivi riconosciuti ai Comuni in convenzione sulla base delle quantità conferite al sistema e della loro qualità. Oltre 190 i milioni di euro trasferiti nel 2023 a copertura dei costi di raccolta e trattamento, che diventano più di 920 nell’arco degli ultimi quattro anni. “Nel prossimo accordo cercheremo di puntare molto sulla qualità, per spronare i Comuni a porre attenzione maggiore sul tema”, ha chiarito Cecchini.

All’auspicato incremento delle quantità raccolte e della loro qualità, ricorda Comieco, corrisponderà nei prossimi anni il parallelo aumento della capacità di selezione e riciclo, spinta soprattutto a sud dai progetti finanziati dal PNRR: 58 iniziative, quasi tutte già cantierate, con una dote pubblica di 106 milioni di euro ma capaci di mobilitare complessivamente oltre 320 milioni di investimenti. “Ben 39 progetti sono nell’area meridionale – ha chiarito Montalbetti – e sono soprattutto impianti di selezione che, una volta completati, consentiranno una capacità gestionale ulteriore di circa 800mila tonnellate”. “Di questi progetti 11 sono in Sicilia e 9 in Campania – ha detto la capo dipartimento per lo sviluppo sostenibile del Ministero dell’Ambiente Laura D’Aprile – stiamo garantendo coesione territoriale, e quindi anche concorrenza”.

Numeri, quelli raccolti da Comieco, che consentono al sistema italiano di guardare con fiducia alle sfide del prossimo futuro, a partire da quelle del nuovo regolamento imballaggi. “Dobbiamo lavorare di più sull’innovazione a monte, quindi sulla progettazione degli imballaggi – ha chiarito il direttore generale di CONAI Simona Fontana – ma anche sull’innovazione a valle”. Vale a dire allo sviluppo di nuove e più efficienti soluzioni di selezione e riciclo, soprattutto per gli imballaggi compositi, cioè a base di carta ma integrati con componenti in plastica o metallo. “L’obiettivo è quello di riuscire in fase di riciclo a sperarli utilizzando pienamente la fibra, da un lato, e dall’altro anche le altre componenti. Su questo fronte l’Italia esprime già diverse eccellenze – ha ricordato Montalbetti – e anche nell’ambito del PNRR sono state stanziate risorse per sviluppare ulteriormente la capacità nazionale di recupero di questa tipologia strategica di prodotti”.

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