L’Europa punta su un uso sostenibile delle batterie con nuove norme di progettazione per un ricorso sempre più frequente al recupero di litio, cobalto, nichel e piombo. Introdotta, inoltre, una nuova tipologia di batterie Lmt per ‘mezzi di trasporto leggeri’
Nuove norme di progettazione che prevedano un sempre più frequente ricorso al recupero di litio, cobalto, nichel e piombo dai rifiuti. Nuove regole per lo smaltimento, dichiarazione esplicita sull’etichetta di un valore massimo per l’impronta di carbonio per l’intero ciclo di vita e di un valore minimo per i livelli di cobalto, piombo, nichel, litio. I componenti della Commissione parlamentare per l’Ambiente (Envi) hanno approvato a larga maggioranza (con 74 voti favorevoli, 8 contrari e 5 astenuti) la proposta della Commissione europea, risalente al dicembre 2020, che chiedeva di rivedere la normativa attuale in materia di batterie. Una votazione, quella della scorsa settimana, che valorizza il ruolo strategico di questa importante soluzione tecnologica nei processi di transizione ecologica ed energetica.
Le batterie rappresentano, infatti, una soluzione per la mobilità sostenibile e per le fonti rinnovabili. Attualmente in Europa se ne utilizzano 0,7 milioni di tonnellate. Ma per asservire realmente tale tecnologia agli obiettivi europei di transizione ecologica, si stima che tale valore debba aumentare entro il 2035 fino ad arrivare a 4,4 milioni di tonnellate. Chiaramente, sostenibile deve essere anzitutto la produzione degli accumulatori e per esserlo, è necessario stigmatizzare vecchie maniere di approvvigionamento.
Difficile pensarlo se la domanda di minerali e metalli usati nelle tecnologie verdi è destinata a crescere esponenzialmente. L’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) stima ad esempio che la sola domanda di litio potrebbe aumentare di 40 volte. Stime che aumentano lo scetticismo sulla sostenibilità dei grandi progetti di estrazione, considerati essenziali per la transizione ecologica. Molti minerali sono concentrati in pochi Paesi e la ricerca per assicurarsene quel che rimane porta le imprese in regioni sempre più remote come l’Artico, con gravi contraccolpi dal punto di vista sociale e ambientale. Arrestare questo fenomeno e favorire, invece, la creazione di un mercato interno è l’obiettivo al quale punta il Parlamento europeo che attraverso il nuovo regolamento getta le basi per l’autonomia strategica dell’Europa.
Le nuove norme introducono, tra l’altro, una nuova tipologia di batterie, quelle per “mezzi di trasporto leggeri” (Lmt) come le biciclette elettriche. Entro il 2024 le batterie portatili dovranno essere progettate in modo tale da garantire una rimozione e una sostituzione semplici. Non è neanche esclusa la possibilità che possano essere introdotti dei caricatori standard. In ultimo, tra le regole approvate, anche obiettivi più sfidanti per la raccolta degli accumulatori: entro il 2025 ne dovrà essere recuperato almeno il 70%, il 75% per le batterie Lmt. Percentuale quest’ultima che salirà all’85% entro il 2030.