Il tenente Colonnelo Fabio De Rosa, a capo di uno dei reparti del Comando del Corpo dei Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente di via Aurelia a Roma, nel nuovo appuntamento di “Ambiente & Giustizia”, la rubrica curata dalla redazione di Ricicla.tv in collaborazione con i Carabinieri del Comando Tutela Ambiente e marchiata Ricicla Lex, parla delle criticità nella prevenzione e repressione degli illeciti nel ciclo del cemento e della gestione dei rifiuti.
Qual è la normativa che disciplina il settore delle cave e quali sono gli interventi dell’autorità giudiziaria per farla rispettare? Una storia che affonda le sue radici nella seconda metà del secolo scorso quando le attività estrattive e più in generale lo sfruttamento del territorio sono state alla base dello sviluppo economico del Paese, cresciuto ad un ritmo superiore rispetto a quello della consapevolezza ambientale e conseguentemente di una sua regolamentazione. Un ritardo che tutt’oggi non si può dire superato, considerato che il quadro normativo di riferimento per cave e miniere si basa sul Regio Decreto del 1927.
Ma è sulla gestione dei rifiuti da attività estrattiva che si focalizza l’attenzione degli enti di controllo, e questa è severamente disciplinata da una direttiva europea del 2006, con la quale si chiede – tra l’altro – agli stati membri la redazione i piani di gestione per il trattamento con finalità di recupero o smaltimento. Le Regioni nel recepire la direttiva senza una legge quadro nazionale hanno perciò deciso di sottoporre le attività estrattive da cava ad un regime specifico di autorizzazioni che, però, ha finito per produrre una mappa profondamente eterogenea della regolamentazione sul territorio nazionale.