Sfalci e potature, il MASE: “Assicuriamo tracciabilità e trasparenza”

di Redazione Ricicla.tv 17/12/2024

Una nota del Ministero dell’Ambiente invita gli operatori della filiera della raccolta e trattamento ad applicare correttamente le nuove disposizioni di legge sulla classificazione dei rifiuti da manutenzione del verde pubblico e privato. Sì ai conferimenti nei centri di raccolta, ma i Comuni adeguino le strutture, si legge, e i gestori garantiscano concorrenzialità


Il Ministero dell’Ambiente invita i soggetti pubblici e privati responsabili delle attività di raccolta e gestione dei rifiuti urbani e di recupero dei rifiuti organici a garantire una transizione senza intoppi verso il nuovo regime di classificazione degli sfalci e potature del verde. Prevedendo spazi adeguati nei centri di raccolta, concorrenzialità e trasparenza nella gestione e, soprattutto, massima collaborazione a ogni livello della filiera. Un appello messo nero su bianco dal MASE in una nota – che Ricicla.tv ha potuto visionare – firmata dalla capo dipartimento per lo sviluppo sostenibile Laura D’Aprile e inviata nei giorni scorsi alle principali associazioni di categoria nazionali, in vista della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del decreto ambiente che ha incluso le attività imprenditoriali di cura e manutenzione del paesaggio e del verde pubblico e privato tra quelle che producono rifiuti simili agli urbani, riconoscendo quindi agli operatori la piena facoltà di conferire sfalci e potature nei centri di raccolta comunali.

Una revisione della classificazione in “piena coerenza con il diritto eurounitario”, si legge nella nota, che nelle intenzioni del legislatore nazionale dovrà porre fine ad anni di dispute e interpretazioni difformi: anche se il Ministero prima e la Commissione Ue poi hanno infatti chiarito a più riprese la natura di rifiuto degli sfalci del verde pubblico e privato, la revisione del Testo Unico Ambientale operata dal decreto legislativo 116 del 2020 aveva lasciato fuori i residui prodotti in ambito privato, impedendo alle imprese di accedere ai centri di raccolta e obbligandole al conferimento diretto negli impianti autorizzati. Con il conseguente aumento delle complessità logistiche e dei costi operativi, alla luce della distanza che spesso separa il luogo di produzione dei rifiuti da quello di trattamento.

Una scelta che ha contribuito in molti casi a far saltare le regole della tracciabilità, aprendo la strada “a fenomeni di dispersione e di abbandono”, si legge nella nota. Lo testimonia l’andamento altalenante della capacità di intercettazione a livello nazionale: tra 2021 e 2022 il Consorzio Italiano Compostatori ha stimato in 140 mila tonnellate il calo delle quantità conferite agli impianti di trattamento, mentre nel 2023, si legge nella nota del MASE, le quantità sono tornate a salire di 190 mila tonnellate, contribuendo a portare a quasi 7,5 milioni di tonnellate la raccolta differenziata dei rifiuti organici.

Mettendo ordine nel caos e semplificando la gestione degli sfalci e delle potature da parte degli operatori professionali, le nuove regole “garantiranno un ulteriore incremento delle percentuali, oltre ad assicurare la tracciabilità dei flussi e la trasparenza del settore” a patto di essere lette e applicate in un’ottica di filiera, è il senso della nota indirizzata ad ANCI, ai consorzi CIC e CIB e alle associazioni dei gestori di rifiuti urbani Utilitalia, Assoambiente, Cisambiente. Vale a dire l’intera catena della raccolta e del trattamento dei rifiuti organici, alla quale il MASE chiede di lavorare in sinergia per “garantire la effettiva valorizzazione dei flussi di rifiuti”.

Ai Comuni, nello specifico, si chiede un “adeguamento delle infrastrutture di raccolta” per scongiurare il rischio che i nuovi conferimenti da parte degli operatori professionali possano causare sovraccarichi, intasamenti e interruzioni del servizio. Dal canto loro, invece, i gestori sono chiamati a garantire la “massima valorizzazione” dei rifiuti attraverso “procedure competitive” che mettano sfalci e potature a disposizione degli operatori del libero mercato del recupero. La nota invita poi i portatori d’interesse a valutare “la sottoscrizione di accordi di comparto”. Un invito che le associazioni, incluse quelle degli operatori del verde, si dicono già pronte ad accogliere, garantendo al MASE la piena disponibilità a lavorare alla definizione di linee guida condivise per chiarire le corrette modalità di conferimento ai centri di raccolta, soprattutto in riferimento agli eventuali limiti quantitativi, e individuare prassi uniformi lungo l’intera filiera.

1 Commento su "Sfalci e potature, il MASE: “Assicuriamo tracciabilità e trasparenza”"

  1. Domenico Tommaso Paglia ha detto:

    Ritengo utile il chiarimento sulla natura di sfalci e potature ma trovo ancora una volta non chiara la definizione di scarto organico che vedrei invece solo per gli scarti alimentari mentre gli sfalci e potature dovrebbero essere definiti scarti del verde biodegradabili.

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