Rifiuti edili, pubblicato il nuovo protocollo Ue

di Redazione Ricicla.tv 10/09/2024

Dall’audit pre-demolizione alle pratiche di demolizione selettiva, passando per le più innovative tecnologie di selezione e riciclo: pubblicata la versione aggiornata del Protocollo Ue sulla Gestione dei Rifiuti da Costruzione e Demolizione


Migliorare, già dalle fasi a monte della filiera, la gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione per ridurre l’impronta ambientale del settore edile (uno di quelli a maggiore impatto in assoluto) e aumentare il ricorso a pratiche di riciclo e circolarità. Questo l’obiettivo del Protocollo Ue sulla Gestione dei Rifiuti da Costruzione e Demolizione, pubblicato per la prima volta nel 2016 e nei giorni scorsi reso disponibile in una versione aggiornata che include anche le nuove Linee Guida sugli audit pre-demolizione e pre-ristrutturazione. Strumenti che, sebbene non vincolanti, puntano a fornire supporto agli attori nazionali nella gestione dei rifiuti dell’edilizia e delle infrastrutture, in linea con le direttrici tracciate dal quadro normativo europeo.

Secondo quanto stimato dal Centro di Ricerca Comune (JRC) dell’Ue, il volume dei rifiuti da costruzione e demolizione generato nel 2020, inclusi i suoli, ammontava a oltre 850 milioni di tonnellate, più di un terzo degli scarti complessivamente generati dalle economie dell’Unione, ed è destinato a raddoppiare entro il 2050. Anche se al momento la maggior parte degli Stati membri risulta aver raggiunto o superato l’obiettivo del 70% di riciclo al 2020 fissato dalla direttiva quadro sui rifiuti, non tutti i materiali recuperati vengono utilizzati in applicazioni di qualità, ma finiscono prevalentemente in riempimenti e sottofondi stradali. L’obiettivo del Protocollo e delle Linee guida, si legge, è quindi quello di “aumentare la fiducia nel processo di gestione dei rifiuti e nella qualità dei materiali riciclati, condividendo una serie di regole e buone pratiche a cui professionisti e policy maker possano ispirarsi”.

I documenti, che la Commissione ha aggiornato in linea con le nuove sfide normative poste dal Green Deal europeo, la Renovation Wave e il Circular Economy Action Plan, coprono tutte le fasi della catena di gestione: dall’Identificazione e valutazione dei materiali da costruzione prima della demolizione o ristrutturazione alla demolizione selettiva, dalla separazione e raccolta dei rifiuti alla fonte alla preparazione per il riuso e riciclaggio, fino alla gestione della qualità e ai trattamenti specifici per i rifiuti in linea con la gerarchia europea. “Il riutilizzo e preparazione per il riutilizzo dei materiali da costruzione e dei componenti dell’edilizia offrono grandi potenzialità di risparmio di risorse ed energia, con importanti ricadute in termini di riduzione dei gas serra”, si legge nei documenti, che enfatizzano, in particolare, il ruolo degli audit lungo tutte le fasi del processo, e pongono l’accento, tra le altre, anche sulla necessità di un quadro regolatorio e di policy che anche a livello nazionale promuova la circolarità nel settore. Prevedendo, ad esempio, la messa al bando dello smaltimento in discarica o una tassazione adeguata, ma anche garantendo un’adeguata capacità di riciclo e stoccaggio e promuovendo acquisti verdi nella Pubblica amministrazione.

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