MUD 2023: nuovo modello pubblicato in Gazzetta Ufficiale

di Luigi Palumbo 10/03/2023

Dopo le anticipazioni di Ricicla.tv arriva la pubblicazione del nuovo modello MUD 2023, con novità che interessano soprattutto comuni e gestori del servizio pubblico. Il Ministero comunica che il termine per la presentazione slitterà al prossimo 8 luglio, ma restano i dubbi sull’effettiva efficacia del modello


Dopo le anticipazioni di Ricicla.tv, e la conferma del Ministero dell’Ambiente, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di oggi il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri con il nuovo modello MUD che, scrive il dicastero in una nota, “sarà utilizzato per le dichiarazioni riferite all’anno 2022”. Stando a quanto comunicato dal ministero di Via Cristoforo Colombo, ai sensi dell’articolo 6 della legge 70 del 1994 la scadenza per la presentazione dovrebbe slittare a 120 giorni dalla data di pubblicazione, quindi al prossimo sabato 8 luglio. Il condizionale però resta d’obbligo, dal momento che è la stessa legge a specificare che il nuovo modello MUD può sostituire quello dell’anno precedente (e far scattare la proroga di 120 giorni per la presentazione, altrimenti fissata al 30 aprile) solo se pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro il 1 marzo. Cosa che, con tutta evidenza, non è accaduta.

Insomma, non è ancora dato sapere se e come il modello pubblicato oggi in Gazzetta potrà essere ritenuto efficace per le comunicazioni da effettuare quest’anno sui dati del 2022. Mettendo da parte per un attimo le pur rilevanti questioni di legittimità giuridica, quello che il Ministero ha annunciato come MUD “per l’anno 2023” presenta diverse novità rispetto al modello dello scorso anno, anche se con riferimento quasi esclusivo agli adempimenti per i comuni e i gestori del servizio pubblico rifiuti urbani. Come anticipato da Ricicla.tv, viene aggiornata la ‘Scheda CG’ (Costi di Gestione) della ‘Comunicazione rifiuti urbani e raccolti in convenzione’, che insieme alle tabelle sulle componenti di costo fisso e variabile viene allineata ai parametri delle delibere ARERA sul MTR-2.

In più, nella ‘Scheda RU (Raccolta rifiuti urbani) andranno indicati per la prima volta i “rifiuti accidentalmente pescati”, riportando le “informazioni attinenti ai quantitativi complessivamente intercettati, sia in tonnellate che in metri cubi” di rifiuti in plastica, metallo, gomma o di altra natura. Sempre nella ‘Scheda RU’ si chiarisce che nel calcolo delle quantità di raccolta differenziata i comuni devono includere anche i quantitativi raccolti presso le utenze non domestiche, mentre per i rifiuti urbani raccolti in convenzione si specifica che quelli conferiti ai centri di raccolta comunali o intercomunali, “vanno sommati, per CER, alla quantità complessivamente raccolta”. Ai sensi della decisione delegata dell’UE sulla misurazione dei livelli di rifiuti alimentari, sarà inoltre “necessario specificare i quantitativi di rifiuti identificati dal codice 200108 provenienti da utenze domestiche”.

Resta in ogni caso ancora da capire se il modello pubblicato in Gazzetta, e le novità che reca con sé, potranno ritenersi efficaci per le comunicazioni da effettuare quest’anno. Un nodo dal quale dipende anche la scadenza per la presentazione delle dichiarazioni, che in assenza di un nuovo modello efficace ai sensi di legge, resterebbe altrimenti fissata al 30 aprile. Vale a dire a un mese e mezzo da oggi. Un tempo che potrebbe rivelarsi non sufficiente per i 400mila soggetti obbligati a presentare la dichiarazione. “Cercheremo di capire come si interverrà – ha detto nei giorni scorsi a Ricicla.tv Barbara Gatto, responsabile green economy della CNA – anche per confermare la proroga annunciata dal MASE, che a questo punto diventa fondamentale per consentire alle imprese di attrezzarsi nella raccolta dei dati e delle informazioni sul 2022 che serviranno a compilare correttamente la dichiarazione di quest’anno”.

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