ROMA. Nella seduta del 30 settembre la Commissione Ambiente del Senato ha approvato la sua versione del collegato ambientale alla legge di stabilità del 2014. Un provvedimento che attende ormai da un anno di vedere la luce, e che il governo si è impegnato a licenziare prima che venga discussa la legge di stabilità per l’anno in corso. Tra gli impegni richiesti al governo dalla commissione di Palazzo Madama, ce ne sono molti che impattano su politiche ed economia del waste management.
Tra gli altri:
Assimilare tutti gli sfalci e le potature, sia che vengano da attività di manutenzione delle aree verdi che dall’agroindustriale.
Procedere al riordino della disciplina relativa alla gestione del sistema dei consorzi, in particolare al nodo sulla concorrenza.
Introdurre nelle forniture pubbliche una graduale sostituzione delle materie plastiche con materia biodegradabile.
Regolare la tassazione su responsabilità e smaltimento dei prodotti complessi per evitare sovrapposizioni di competenze a tutela dei consumatori da una parte, e quella ambientale dall’altra per il rischio di vedere alcuni prodotti scoperti dalla gestione consortile.
Intervenire sulle differenze territoriali di applicazione della tariffa rifiuti con particolare attenzione a difesa delle attività agricole.
Interessanti novità in vista anche sul fronte bonifiche, in particolare per gli interventi sui siti contenenti amianto. Un emendamento presentato dallo stesso governo prevede l’impegno a garantire un credito d’imposta del 50% ai soggetti che nei prossimi tre anni effettueranno – per l’appunto – interventi di bonifica da amianto entro un limite di spesa poco oltre i cinque milioni e mezzo di euro per gli anni 2017, 2018 e 2019. Già è stato chiarito che dopo l’ormai probabile conversione in legge del collegato, sarà un decreto attuativo ad hoc del Ministero delle Finanze a chiarire le modalità e i termini di concessione del credito.