In questo numero di Ricicla Lex, Tiziana Cefis, giurista ambientale e responsabile della formazione per lo Studio Amb di Bergamo, offre un’analisi dettagliata del quadro normativo in materia di “sottoprodotti” chiarendo le caratteristiche che devono essere rispettate dalla risulta delle attività produttive affinché possano non considerarsi rifiuti. Definizione che il decreto ministeriale di recente pubblicazione (ed entrato in vigore all’inizio del mese) non contribuisce a chiarire, ma piuttosto sembrerebbe voler incentivare ad accedervi. Ancora una volta, però, il tutto rischia di tradursi in un labirinto burocratico da incubo: lo strumento del decreto ministeriale, infatti, non può produrre obblighi, ma solo offrire un’alternativa alle imprese che volessero utilizzare lo strumento delle certificazioni pubblicate in allegato al dm. Senza contare che regna ancora il mistero sul ruolo delle Camere di Commercio Territoriali.