Pubblicati sul portale RENTRi i criteri tecnici funzionali per l’installazione dei sistemi di geolocalizzazione da parte dei trasportatori di rifiuti pericolosi. I sistemi, chiarisce il Ministero dell’Ambiente, dovranno essere operativi a partire dal 13 febbraio 2027
A partire dal 13 febbraio 2027 le imprese che effettuano trasporto di rifiuti pericolosi dovranno inviare al RENTRi i dati sul percorso dei trasporti. Per farlo, gli operatori dovranno installare sistemi di geolocalizzazione capaci di “rilevare il percorso effettuato dall’autoveicolo dal punto di partenza al punto di destinazione, registrando la data in cui è avvenuto il trasporto del rifiuto e garantendo una accuratezza sufficiente per il rilevamento della posizione dell’autoveicolo su cui il sistema di geolocalizzazione è installato”. Lo chiarisce il decreto firmato dal direttore generale per l’economia circolare del Ministero dell’Ambiente Luca Proietti e pubblicato ieri sulla piattaforma del nuovo sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti, che domani aprirà le porte al primo contingente di imprese obbligate all’iscrizione: produttori di rifiuti con più di 50 dipendenti, ma anche tutti i gestori di rifiuti indipendentemente dalle dimensioni aziendali. Inclusi i trasportatori di rifiuti, per i quali il regolamento del RENTRi, disciplinato con il decreto ministeriale 59 del 4 aprile 2023, prevede nel caso di trasporto di rifiuti pericolosi l’obbligo di garantire “sui mezzi di trasporto dei rifiuti di sistemi di geolocalizzazione basati sulle tecnologie disponibili sul mercato”.
Per garantire la tracciabilità del percorso, chiarisce il decreto direttoriale, i sistemi dovranno essere associati in modo univoco “alla targa e al telaio dell’autoveicolo” e dovranno consentire la registrazione di una serie di punti di posizione (coordinate geografiche) “ad intervalli temporali tali che, messi in sequenza e collegati fra di loro, generino il percorso effettuato dall’autoveicolo nella data del trasporto del rifiuto”. I sistemi, si legge, dovranno consentire la visualizzazione dei percorsi attraverso mezzi informatici messi a disposizione dell’operatore e l’esportazione dei dati “in un formato standard fra quelli comunemente usati”. Nei prossimi mesi nuovi decreti direttoriali stabiliranno le modalità di archiviazione, associazione ai FIR e invio dei percorsi geolocalizzati al RENTRi. Funzionalità che però, chiarisce il decreto, scatteranno solo decorsi dodici mesi dalla data di chiusura dell’ultimo scaglione di iscrizioni al RENTRi, fissata al 13 febbraio 2026, quando partirà per tutti l’obbligo di tenuta dei formulari di identificazione in via esclusivamente digitale.
Anche se l’operatività dei sistemi partirà solo a febbraio 2027, in base all’articolo 17 del regolamento RENTRi già dal quindici dicembre di quest’anno, quindi da domani, la dotazione di strumenti di geolocalizzazione diventerà requisito di idoneità tecnica per l’iscrizione alla categoria 5 dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali e per il mantenimento delle iscrizioni in essere. Secondo quanto apprende Ricicla.tv, il comitato nazionale dell’Albo sarebbe pronto ad adottare una delibera (in discussione la prossima settimana) per chiarire i meccanismi dell’adeguamento alla luce delle tempistiche stabilite dal decreto direttoriale, anche per dare modo agli operatori di assimilare al meglio le indicazioni tecniche di dettaglio che verranno fornite nell’arco dei prossimi mesi in merito alla tenuta dei formulari di identificazione in modalità digitale. Sempre sul portale RENTRi sono inoltre stati pubblicati altri due decreti direttoriali, uno con l’approvazione dei manuali a supporto degli utenti e degli operatori e l’altro di adozione della procedura di accreditamento degli enti, amministrazioni e organi di controllo per l’accesso al RENTRi nell’esercizio delle rispettive funzioni istituzionali.