Saranno circa 400mila le tonnellate annue di rifiuti ingombranti che la Regione Lombardia produrrà al 2020 senza l’intervento di azioni per la riduzione secondo la stima contenuta nel piano regionale per la gestione dei rifiuti emanato nel 2014. Per agire su questa quota di scarti il Pirellone ha pubblicato un bando che mette a disposizione degli Enti pubblici locali un tesoretto di 5oomila euro per la realizzazione dei cosiddetti “Centri del Riuso”(o per l’ampliamento o potenziamento di quelli già esistenti). L’annuncio viene direttamente da Claudia Terzi, assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia, e prevede la possibilità di partecipare alla gara per l’assegnazione di questi contributi da oggi e fino al prossimo 22 settembre per Comuni, consorzi di Comuni, Unioni di comuni e Comunità Montane.
«Un provvedimento che consentirà di finanziare la realizzazione di aree coperte o locali, che permettano di intercettare beni ancora in buono stato ed evitare così la produzione di rifiuti – ha spiegato l’assessore Terzi – l’obiettivo è quello di ridurre il numero dei rifiuti prodotti, costituire un servizio aggiuntivo per la cittadinanza e aumentare l’occupazione, anche di soggetti svantaggiati». Stando agli obiettivi fissati dalla legge regionale sul fronte delle previsioni di riduzione dei rifiuti, lo strumento dei centri del riuso, intesi come “filtro” prima dei classici centri di raccolta insieme allo sviluppo dei “negozi di scambio”, permetterebbe un riutilizzo di almeno il 6% di quelle circa 400mila tonnellate di rifiuti: in caso di massima adesione, insomma, si arriverebbe a ridurre di oltre 8mila tonnellate ogni anno la produzione regionale di rifiuti. Si tratta di locali o aree coperte in cui viene effettuata la consegna, il deposito ed il prelievo di beni usati, che non siano rifiuti, carattereizzati dal fatto di essere in buono stato e che possano essere riutilizzati: proprio una stima contenuta nel piano regionale, infatti, calcola che circa il 36% dei rifiuti ingombranti conferiti siano ancora in buono stato, ed è quelli che la costituenda rete dei centri del riutilizzo punterebbe ad intercettare.
«Il progetto – ha continuato Terzi – di fatto attua il Programma regionale di gestione rifiuti e le norme comunitarie, nazionali e regionali che danno priorità alla prevenzione e riduzione dei rifiuti. Il bando prevede che i fondi siano attribuiti in base a punteggi tecnici che favoriscano i “Centri del riutilizzo” di migliore funzionalità ed è finanziabile una percentuale delle spese ammissibili fino al 70% per un importo massimo, a fondo perduto, di 70mila euro. Negli scorsi anni – conclude l’assessore regionale lombarda – abbiamo già emanato un provvedimento simile. Tutti i soldi stanziati sono stati assegnati e siamo riusciti a finanziare 39 centri di riutilizzo. Un risultato straordinario, segno della risposta concreta di Regione Lombardia ai bisogni del territorio in un’ottica di economia circolare. Ciò che per alcuni è considerato un rifiuto, infatti, può essere riutilizzato da altri con grande beneficio economico sia per le famiglie sia per gli Enti locali e, soprattutto, per l’ambiente con una conseguente riduzione dei rifiuti prodotti».