«La comunicazione del Ministero dell’Ambiente ha fornito un importantissimo contributo per la realizzazione dell’economia circolare, ponendo fine ad una discussione che si è protratta inutilmente per anni». Così David Roettgen, giurista ambientale già componente della Segreteria tecnica del ministro dell’Ambiente, ha commentato ai microfoni di Ricicla.tv la circolare ministeriale dello scorso primo luglio che ha fornito agli Enti locali la corretta lettura della disciplina End of Waste, ponendo fine a mesi di stallo nel rilascio delle autorizzazioni ordinarie per gli impianti di riciclo. «L’End of Waste – spiega Roettgen – è lo strumento principe per promuovere la transizione verso un economia circolare. Non dev’essere però un End of Waste fasullo – precisa – ma deve basarsi su criteri ambiziosi, altrimenti si rischia di penalizzare chi lavora bene e favorire invece fenomeni di “green washing”». Per fare dell’End of Waste un volano per la transizione verso un’economia circolare anche in Italia, spiega però il giurista, il Ministero dell’Ambiente deve procedere ad emanare i regolamenti per specifici flussi di rifiuti, mentre ad oggi ci si è limitati al solo decreto sul Css. «Naturalmente – spiega Roettgen – se mancano i decreti diventa ancora più importante l’attività svolta dalle Autorità competenti tramite autorizzazioni caso per caso. Da qui la centralità della circolare diramata dal Ministero. Ora le pubbliche amministrazioni, ma anche gli operatori, facciano la loro parte per andare a nozze con l’economia circolare. Attenzione però – conclude Roettgen – che non siano nozze fatte “coi fichi secchi”».