L’associazione delle imprese campane del recupero tessile ARIU si fa avanti per ricostruire la Venere degli Stracci distrutta da un incendio a Napoli. “Disponibili a fornire il materiale e partecipare ai costi di realizzazione” ha detto il presidente Giuseppe Valletti
I recuperatori di abiti usati si fanno avanti per ricostruire la ‘Venere degli Stracci’ di Michelangelo Pistoletto, l’installazione distrutta da un incendio mentre era esposta a Napoli in Piazza del Municipio. “Il nostro distretto intende offrire la propria disponibilità alla ricostruzione dell’opera sia fornendo il materiale tessile necessario, che partecipando ai costi di realizzazione”, ha dichiarato Giuseppe Valletti, presidente di ARIU Associazione Recuperatori Indumenti Usati. Un atto dovuto, spiega l’imprenditore, per un’opera che ha avuto il merito di trasformare gli stracci in arte, esaltando il valore universale del recupero e del riuso come risposta ai mali della società dei consumi. “Le aziende della selezione dei rifiuti tessili urbani del polo campano – ha detto Valletti – conosciute in tutto il mondo per la qualità e l’innovazione delle loro attività sono state profondamente colpite da questo gesto di vandalismo, perché in questa mirabile opera del maestro Pistoletto vedevano un simbolo artistico in grado di nobilitare le loro attività, troppo spesso oggetto di campagne mediatiche negative”.
La ricostruzione dell’opera, e con lei quella dello spirito di una città ferita, è l’occasione per riaffermare il valore della bellezza e della legalità, chiarisce Valletti, centrali per un settore d’eccellenza della manifattura campana, che troppo spesso paga con la propria reputazione la concorrenza sleale degli operatori fuorilegge. “Siamo fortemente impegnati con iniziative tese a rivalutare l’immagine dell’importante distretto campano della selezione della frazione tessile dei rifiuti urbani e ad affermare con forza il principio della legalità – ha detto – indispensabile in un mondo come quello della gestione e valorizzazione dei rifiuti troppo spesso danneggiato da qualche operatore scorretto che rovina l’immagine di tutto un comparto e rappresenta per noi un concorrete sleale. Anche per questo motivo diamo la nostra disponibilità, insieme ad ARIU, a partecipare alla ricostruzione dell’opera d’arte che è diventata per noi un simbolo”.
Con 40 fra le più importanti aziende della selezione tessile, capaci ogni anno di selezionare e valorizzare 70mila tonnellate di rifiuti, ARIU rappresenta di fatto il principale hub italiano per la cernita degli indumenti post consumo in Italia, con oltre 660 dipendenti che diventano quasi 1000 includendo la subfornitura. L’associazione, che nei giorni scorsi è confluita nel ramo UNIRAU di Assoambiente, “è impegnata fin dalla sua costituzione a far conoscere e valorizzare le competenze del sistema industriale della selezione dei rifiuti tessili campani -ha spiegato Valletti – in grado di lavorare in modo efficace ed efficiente flussi di raccolte differenziate di rifiuti tessili urbani, massimizzando preparazione per il riuso, mercato del second hand, trasformazione e riciclo”.