All’alba della fase esecutiva del PNRR una nuova edizione di ‘Pimby Green’, il premio di Assoambiente per le iniziative che puntano a scardinare i pregiudizi che frenano la realizzazione di infrastrutture strategiche come gli impianti di gestione dei rifiuti o per la produzione di energia
Promuovere partecipazione e consapevolezza, contro luoghi comuni e pregiudizi che bloccano la realizzazione di opere strategiche d’interesse pubblico. Ma anche riscrivere il rapporto tra pubbliche amministrazioni e imprese private, valorizzando le iniziative capaci di scardinare la filosofia del ‘nimby’ e del ‘nimto’. All’alba della fase esecutiva del PNRR torna il premio ‘PIMBY (“Please In My Back Yard”) Green’ promosso da Assoambiente, associazione nazionale delle imprese private dei servizi ambientali. “Il nostro Paese sta cambiando: raccontare l’Italia che cresce, in cui la cultura del fare soppianta quella del no a tutto, è l’obiettivo del Premio” spiega il presidente di Assoambiente Chicco Testa.
Come da tradizione, potranno partecipare al premio pubbliche amministrazioni, imprese, associazioni e giornalisti che abbiano promosso la progettazione e realizzazione di infrastrutture strategiche per i territori e impianti industriali tecnologicamente avanzati, ma anche il confronto, il dialogo e la partecipazione per creare coinvolgimento positivo e responsabile nei cittadini. Spazio anche alla pubblicazione di articoli e contenuti scientifici che contribuiscano a diffondere un’informazione trasparente volta a contenere il fenomeno dell’opposizione aprioristico a qualsiasi opera. Le candidature potranno essere inoltrare fino al 25 maggio 2023 scrivendo a assoambiente@assoambiente.org. I vincitori saranno premiati nel corso di un evento promosso dall’associazione il 18 luglio a Roma.
Un appuntamento giunto alla sua quarta edizione, che quest’anno si arricchisce di nuove suggestioni, all’alba della fase esecutiva del PNRR, con lo sblocco definitivo dei fondi e il via alla messa a terra delle opere, che andranno portate a termine entro il 2026. Una corsa contro il tempo, ma anche contro burocrazia, pregiudizi e ostracismi che tipicamente frenano la realizzazione di infrastrutture indispensabili come gli impianti di gestione dei rifiuti o quelli per la produzione di energia rinnovabile. “Il PNRR rappresenta una straordinaria opportunità per mettersi alle spalle ritardi e colmare lacune – spiega Testa – dando vita a una crescita economica più sostenibile e inclusiva. Ripensare con innovazione settori come l’energia, la mobilità, la gestione dei rifiuti, il rinnovamento del manifatturiero richiede necessariamente una cooperazione efficace tra pubblico e privato, indispensabile se si vogliono finalmente affrontare e risolvere criticità e gap territoriali, come la carenza di infrastrutture in molte aree del Paese”. Il regolamento e tutte le informazioni sono disponibili sul portale web di Assoambiente.