A Ecomondo uno stand per conoscere da vicino la filiera del recupero dei rifiuti tessili urbani. Lo animeranno UNIRAU e ARIU, con vere e proprie visite guidate per fare chiarezza sul presente e sul futuro di un comparto chiave dell’economia circolare italiana
Raccontare la complessità di un settore chiave dell’economia circolare italiana, quello dei rifiuti tessili urbani, con un linguaggio semplice e intuitivo, capace di arrivare a tutti. Sciogliendo dubbi e perplessità e promuovendo le eccellenze del comparto, pronte alla svolta sostenibile dettata dalla normativa europea e nazionale. È con questi obiettivi che UNIRAU (associazione delle aziende e delle cooperative che svolgono le attività di raccolta, selezione e valorizzazione della frazione tessile dei rifiuti urbani) e ARIU (associazione dei recuperatori indumenti usati) animeranno nel corso di Ecomondo – la manifestazione per la transizione ecologica in programma dal 7 al 10 novembre presso la fiera di Rimini – uno speciale spazio espositivo e dimostrativo interamente dedicato alle attività di gestione dei rifiuti tessili urbani.
Presso lo stand 113-308 del padiglione B3 sarà possibile partecipare a visite guidate per osservare da vicino e capire come si raccolgono, selezionano e valorizzano i rifiuti tessili urbani. Dal contenitore della raccolta, passando agli impianti di recupero, fino ai prodotti finali del trattamento: capi pronti per il mercato del riuso o materiali da destinare al riciclo. Oltre 154mila le tonnellate di rifiuti tessili urbani gestite dalle imprese di settore nel 2021. Un comparto che vanta esempi di assoluta eccellenza a livello europeo ma che nell’immaginario collettivo resta avvolto da un alone di ambiguità. “Dono o rifiuto? Legalità o illegalità? Riuso o riciclo? – ha sottolineato Andrea Fluttero – Presidente di UNIRAU – questi sono alcuni degli interrogativi che emergono quando si parla di rifiuti tessili urbani. Nel corso di Ecomondo, attraverso il nostro spazio espositivo e la partecipazione a momenti di approfondimento sul settore, intendiamo fare chiarezza sul presente e futuro di questa filiera, destinata nei prossimi anni a raccogliere e gestire in modo industriale, efficiente e tracciabile un flusso crescente di rifiuti che diversamente genererebbe costi economici ed ambientali per il nostro Paese”.
Un comparto, quello della raccolta e avvio a corretto trattamento dei rifiuti tessili urbani, che sta accelerando lungo la strada della transizione ecologica, spinto da un quadro normativo sempre più ambizioso. Sia a livello nazionale, con l’avvio dell’obbligo di raccolta differenziata a partire dal gennaio del 2022, che a livello europeo, dove si lavora all’introduzione del regime di responsabilità estesa del produttore (l’Italia aveva provato ad anticipare i tempi, ma si è fermata per conoscere le intenzioni di Bruxelles). “Siamo una filiera industriale consolidata ed integrata con la raccolta – conclude Joseph Valletti – presidente di Ariu – sappiamo selezionare e valorizzare bene le raccolte e siamo a disposizione dei futuri consorzi di produttori per garantire efficacia ed efficienza individuando insieme gli anelli sui quali sarà opportuno indirizzare le risorse provenienti dal regime di responsabilità estesa dei produttori.”