Nonostante la pandemia sono cresciute le quantità di pile e accumulatori portatili raccolti e avviati a corretto trattamento dal sistema coordinato dal CDCNPA. Su base triennale sfiorato il target Ue del 45%
Nonostante le restrizioni agli spostamenti, lo stop ai conferimenti nei centri di raccolta e la chiusura delle frontiere, anche nell’anno della pandemia l’Italia è riuscita a garantire la raccolta e avvio a recupero di pile e batterie esauste in linea con gli standard fissati dall’Ue. Sono oltre 11mila le tonnellate di pile e accumulatori portatili gestite nel 2020 dal sistema coordinato dal Centro di Coordinamento nazionale con una crescita dell’1,29% rispetto all’anno precedente.
“La conferma che quello che abbiamo davanti è un sistema solido – dichiara il presidente del CDCNPA Alberto Canni Ferrari – ce la danno i dati dell’ultimo anno appena trascorso. Un anno in cui l’operatività e la logistica sono state messe a dura prova dalla crisi pandemica e nonostante questo si sono visti crescere come i numeri della raccolta. Le limitazioni agli spostamenti, la chiusura dei centri di raccolta e il blocco delle frontiere cruciale per trasferire i rifiuti agli impianti di trattamento esteri – ha concluso il Presidente – hanno creato una situazione di forti criticità per il nostro
sistema che, però, ha dimostrato una grande resilienza ed è riuscito a recuperare subito il terreno perduto,
garantendo tutti i servizi”.
Tornando alle performance dell’ultimo anno, nonostante l’emergenza covid il tasso di ritorno (ovvero il rapporto tra le quantità raccolte e il peso dell’immesso a consumo) raggiunge il 42,65% su base triennale, a un passo dal target Ue del 45%. Target che si allontana invece nel computo su base annua, visto che alla crescita della raccolta si è accompagnato il ben più sensibile aumento dell’immesso a consumo di pile e accumulatori portatili, cresciuto nel 2020 del 9% per effetto del maggior acquisto e utilizzo di dispositivi elettronici portatili per le attività in lavoro agile e didattica a distanza.
“In questi mesi – spiega Canni Ferrari – si sta anche discutendo a Bruxelles il nuovo regolamento sulle pile e gli accumulatori e la gestione del loro fine vita che potrebbe cambiare radicalmente il panorama e definire obiettivi ancora più importanti. Noi siamo pronti ad accettare le sfide e come sempre siamo disponibili per supportare le istituzioni italiane nel trasferire questo regolamento nella normativa italiana, in una logica di semplificazione finalizzata all’incremento della raccolta differenziata e delle quote inviate a riciclo”.
Crescono i centri di raccolta, che aumentano di oltre il 6% su base nazionale con una distribuzione omogenea nelle varie aree dello Stivale. Sono 650 i nuovi luoghi di raggruppamento iscritti al CDCNPA nel corso del 2020, con il totale che arriva così a sfiorare gli 11mila centri. Un sistema che a dieci anni dalla nascita si conferma sempre più protagonista dell’economia circolare italiana. “90mila tonnellate di pile e accumulatori portatili e oltre 1 milione e mezzo di tonnellate di accumulatori industriali e per veicoli sono stati raccolte, trattate e avviate al corretto recupero dai Sistemi Collettivi e Individuali che compongono il CDCNPA, nato solo 10 anni fa – dichiara Canni Ferrari – per questo, vorrei ringraziare le donne e gli uomini che in questi anni hanno lavorato per raggiungere questo risultato e che hanno partecipato a questo sistema che ha dato tanto all’Italia”.