Economia circolare e tutela ambientale al centro del nuovo Protocollo d’Intesa
Raccogliere fino all’ultima goccia di olio usato, purché di qualità, per poterne garantire la rigenerazione è certamente la priorità per il CONOU, il Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati. Da oggi, però, ad aggiungere in cima alla lista delle best practice l’attenzione al recupero degli scarti di oli minerali c’è anche Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale e che proprio con la filiera consortile ha avviato una collaborazione sancita oggi dalla firma di un Protocollo d’Intesa. Nell’ottica di una virtuosa transizione ecologica, tema di cui tanto si parla in questi giorni, è l’impresa che coerentemente con i propri obiettivi strategici rafforza il suo impegno nello smaltimento dei residui industriali per favorire una raccolta sempre più corretta degli oli minerali e sintetici impiegati nelle attività operative di gestione della rete elettrica su tutto il territorio nazionale.
Nel rispetto delle normative vigenti in materia di gestione dei rifiuti Terna e CONOU collaboreranno sinergicamente nelle attività di recupero con monitoraggi e analisi costanti condotti dall’impresa, necessari per attestare la recuperabilità degli oli. Sostenibilità ambientale ed economia circolare sono sempre stati temi cari a Terna: già oggi, infatti, la maggior parte degli oli utilizzati nelle diverse attività è correttamente trattata e destinata alla rigenerazione. L’accordo, quindi, consentirà di standardizzare e rendere omogeneo a livello territoriale il virtuoso processo intrapreso negli anni. Previsti anche incontri tematici e momenti di formazione in ottica di promozione di una più diffusa coscienza ambientale.
Principale pilastro del business di Terna nel Piano Industriale 2021-2025 è, senza ombra di dubbio, la circular economy con interventi mirati ad un reale conseguimento degli obiettivi green. In tema di oli minerali per usi industriali, infatti, la società ha già pianificato attività che prevedono il progressivo impiego di componenti maggiormente ecocompatibili, come macchine più tecnologiche e sostenibili con isolamento a olio vegetale in sostituzione dei trasformatori tradizionali, a cui si aggiungono le innumerevoli iniziative in ambito di rifiuti in vista di un più concreto tentativo di eliminazione della plastica dalle proprie sedi, favorendo al contempo la raccolta differenziata e lo smaltimento di residui di carta, umido e altri scarti.
Dal canto suo, con questo accordo appena siglato, CONOU garantisce all’impresa una gestione capillare e sempre più efficiente degli oli esausti. Il consorzio, oggi al primo posto in Europa per quantitativi di olio usato raccolto e avviato a rigenerazione, ogni anno ne raccoglie circa 190mila tonnellate, avviandole per il 99% a rigenerazione e, in tal modo, riportando a nuova vita circa 130mila basi lubrificanti che, equivalenti per qualità e prestazioni alle basi di prima raffinazione del petrolio, tornano nel ciclo produttivo. Queste attività si traducono in risultati d’eccellenza per il Paese, da un lato evitando la dispersione nel terreno, nelle acque dolci e nei mari di un rifiuto dannoso per l’ambiente se non correttamente trattato, dall’altro consentendo all’Italia di risparmiare circa 3 miliardi di euro in 37 anni sulle importazioni di petrolio. Dunque, numeri importanti raggiunti grazie ad un sistema consortile forte di una rete diffusa di ben 65 aziende che provvedono alla raccolta e di 3 impianti di rigenerazione ad alta tecnologia che completano il ciclo, trasformando il rifiuto in nuova risorsa.