Materie prime critiche, l’appello di Assoambiente per potenziare il riciclo

di Redazione Ricicla.tv 30/09/2024

Impianti Aperti di Assoambeinte fa tappa nell’impianto ORIM di Macerata, che recupera metalli strategici come nichel, cobalto, rame dai catalizzatori industriali esausti. Un’occasione per approfondite opportunità e criticità legate al recupero di CRM nel nostro Paese


Trasformare l’Italia, già leader di riciclo in Ue, in un hub del recupero delle materie prime critiche e strategiche indispensabili per la transizione ecologica e digitale. Questo l’auspicio emerso nel corso della sesta tappa della campagna ‘Impianti Aperti on the road’ di Assoambiente, ospitata nel polo impiantistico ORIM di Macerata, specializzato nel trattamento dei rifiuti industriali e nel recupero di metalli critici. Un antidoto alle crescenti difficoltà di approvvigionamento, segnate anche e soprattutto dalle tensioni che caratterizzano il quadro geopolitico e che, sottolinea Assoambiente, rendono sempre più urgente la messa a punto di strategie basate sulla circolarità e sul riciclo dei rifiuti. Una strada indicata anche dall’Ue nel Critical Raw Materials Act: entro il 2030 il 25% delle materie strategiche consumate dall’industria dovrà venire proprio dal riciclo, a partire da quello dei rifiuti tecnologici.

“Il settore del riciclo e del trattamento dei rifiuti è fondamentale per intercettare, recuperare e reimmettere nei cicli produttivi tali materie prime critiche – ha affermato nel corso del dibattito Elisabetta Perrotta, direttore di Assoambiente – l’Italia dovrebbe irrobustire ancora di più la sua quasi naturale vocazione industriale al riciclo, investendo in questo settore particolarmente remunerativo e strategico. Potenziare le infrastrutture per il riciclo dei CRM rappresenta un passo essenziale per ridurre la nostra dipendenza dalle importazioni e promuovere una gestione sostenibile delle risorse. A tal fine abbiamo evidenziato alle Istituzioni la necessità di agire su tre leve: accelerare il riconoscimento dei CRM recuperati come End of Waste, semplificare l’autorizzazione di impianti con tecnologie avanzate e lavorare a un quadro normativo europeo che promuova politiche di prevenzione e riciclo economicamente sostenibili”.

Una sfida tutt’altro che impossibile, con l’Italia che vanta già esempi d’avanguardia pronti ad aprire la strada a future strategie e investimenti. L’impianto ORIM di Macerata, con una capacità di trattamento che arriva fino a 75 mila tonnellate annue di rifiuti industriali, è già da tempo attivo nel riciclo delle materie prime critiche ed è oggi l’unica azienda in Italia in grado di estrarre dai catalizzatori provenienti dalle industrie chimiche e petrolchimiche metalli strategici come nichel, cobalto, rame, argento, platino e palladio.

“ORIM da sempre crede fermamente che per rendere concreta l’economia circolare sia necessario fare rete a tutti i livelli: industriale, finanziario, associazionistico, politico, accademico – ha evidenziato Alfredo Mancini, fondatore e amministratore delegato di ORIM – e che ovviamente occorra partire creando coscienza ambientale nella società. Ecco perché dal 2004 organizziamo ColorAmbiente, un concorso pittorico che vuole stimolare le nuove generazioni sulle tematiche ambientali. Quest’anno, in occasione del ventennale, abbiamo deciso di restaurare tutti i murales dipinti sulle mura della nostra azienda, invitando a festeggiare con noi tutti i vincitori delle precedenti edizioni”.

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