CONAI chiude la nuova edizione del bando per l’ecodesign con un record di 414 candidature. Premiati 248 casi di pack a ridotto impatto ambientale presentati da 118 aziende. Grazie ai loro interventi, ridotte del 27% le emissioni di CO2
Minori emissioni in atmosfera, un taglio netto al consumo di materia, e quindi anche dell’energia e dell’acqua necessarie a trasformarla. Sono benefici ambientali ad ampio raggio quelli garantiti dalla progettazione eco compatibile degli imballaggi, come dimostrano i numeri dell’undicesima edizione di Eco Pack, il Bando CONAI per l’ecodesign. Una edizione record per numero di casi presentati, che per la prima volta superano quota 400 (414) in aumento dell’11% sull’anno precedente, a testimoniare “la crescente attenzione delle aziende italiane verso un modello di produzione più sostenibile” commenta Simona Fontana, direttore generale di CONAI. Sono 248 i progetti premiati, che stando alle misurazioni effettuate con l’Eco Tool di CONAI sugli indicatori del ciclo di vita hanno permesso di ridurre del 27% le emissioni di anidride carbonica, di tagliare del 20% i consumi energetici e di abbattere del 18% i consumi idrici rispetto a come sarebbero stati gli imballaggi prima degli interventi di riduzione del loro impatto ambientale.
“Parliamo di 118 imprese che hanno saputo cogliere la sfida di ripensare i loro imballaggi – spiega Fontana – riducendone l’impatto ambientale: un passo fondamentale non solo per le singole realtà produttive, ma per l’intera filiera e per il Paese, sempre più sensibile e vicino agli obiettivi europei di economia circolare. I 248 casi premiati sono esempi concreti di come si possano integrare efficienza dei processi e sostenibilità: potranno sicuramente ispirare molte altre realtà aziendali a muoversi nella stessa direzione”. Fra le leve di ecodesign più utilizzate, spiega CONAI, spiccano la scelta di usare materiale riciclato, il risparmio di materia prima (ossia la sgrammatura del pack) e – leva introdotta proprio quest’anno – il risparmio di materia prima vergine per sottolineare l’importanza del ricorrere sempre meno a materiale primario.
Sul montepremi totale di 600.000 euro, 550.000 euro sono stati divisi tra tutti i casi premiati, proporzionalmente al punteggio ottenuto, mentre 50.000 euro sono andati ai cinque super-premi, gli incentivi per l’innovazione circolare: dai vassoi riutilizzabili per il trasporto di manopole per componenti della cucina sviluppati da Nuova S.A.I.M.P.A. Srl alla riprogettazione del pack di frollini al cioccolato da parte di Massimo Zero Srl e Sdr Pack Spa per aumentare la riciclabilità e ridurre il materiale impiegato, passando per il nuovo flacone 100 in r-PET di L. Manetti per Roberts spa, per finire con i due casi di riprogettazione degli incarti, quello delle boules Lindor di Lindt e delle pizze di Margherita Srl con Sdr Pack spa. Menzione speciale per l’ottimizzazione di un imballaggio nel settore e-commerce a Litocartotecnica Valsabbina Srl, che ha riprogettato la sua scatola per il trasporto del vino in un unico corpo, senza l’utilizzo di riempitivi interni e con una riduzione del peso del 36%.
“Ringrazio tutti i componenti del comitato tecnico e del comitato tecnico allargato per l’accurato lavoro di valutazione – dichiara Simona Fontana – il loro contributo è essenziale per valorizzare le soluzioni più innovative e sostenibili: aiuta il Consorzio a dare valore al lavoro di chi si impegna concretamente per fare della sostenibilità una pratica quotidiana. Incentivare il design sostenibile degli imballaggi resta una leva strategica fondamentale per guidare il cambiamento verso un futuro più responsabile”.