Salgono a 2milioni 182mila 858 le tonnellate di rifiuti d’imballaggio in vetro riciclati nel 2021 e aumentano a 2 milioni 849mila 812 le tonnellate di vetro immesse al consumo grazie alla forte spinta del settore HoReCa. Questi solo alcuni dei numeri emersi dal rapporto annuale di CoReVe sulla raccolta e il riciclo del vetro in Italia
Con un aumento di +0,9% di raccolta, pari a 2 milioni 417mila tonnellate di rifiuti d’imballaggio differenziate e una crescita dell’1,8%, cioè 2 milioni 182mila 858 tonnellate avviate al riciclo, le performance della filiera consortile del vetro fanno registrare trend positivi nel 2021, con dati che migliorano ulteriormente gli ottimi risultati già conseguiti nell’anno precedente. È questo il quadro emerso dal rapporto annuale di CoReVe sulla raccolta e il riciclo del vetro in Italia, che anche in questa edizione presenta numeri positivi.
“Dal punto di vista ambientale sono significativi i benefici derivanti dal riciclo del vetro. Nel 2021 c’è stata infatti una riduzione totale delle emissioni di CO2 pari a circa 2,4 milioni di tonnellate. L’impiego di materiale riciclato all’interno dell’industria vetraria ha consentito inoltre di risparmiare energia pari a 412 milioni di metri cubi di gas. Infine, grazie all’incremento delle quantità riciclate, è stato possibile risparmiare 3,9 milioni di tonnellate di materie prime vergini per la produzione di nuovi imballaggi” dichiara Gianni Scotti, presidente di CoReVe.
Numeri positivi a cui si somma anche la crescita relativa all’immesso al consumo degli imballaggi in vetro, giunto a 2 milioni 849mila 812 tonnellate. A trainare quest’ultimo, in aumento del 4,6%, la progressiva ripresa delle attività che fanno capo al circuito HoReCa (hotel, ristoranti e catering) e il parziale recupero delle presenze turistiche, in particolare dall’estero, che erano calate drasticamente durante la pandemia.
All’apparenza, però, diminuisce il tasso di riciclo nazionale, pari al 76,6% nel 2021, pur mantenendosi comunque superiore all’obiettivo del 75% fissato dall’Unione Europea entro il 2030. L’incremento della domanda di rottame da parte delle aziende produttrici italiane ha infatti reso necessaria l’importazione di ulteriori 210mila tonnellate di rottame di vetro da altri Paesi europei (Austria, Francia e Germania), in quanto non reperibili sul mercato interno. Stando alla normativa europea sui rifiuti, sebbene avviati al riciclo negli stabilimenti italiani, questi rottami di vetro non concorrono a determinare i risultati di riciclo nazionali, incidendo così sul tasso, nonostante l’aumento dei rifiuti in vetro riciclati utilizzati come materia prima seconda dalle vetrerie italiane.
Per fronteggiare questa mancanza di rottame sempre più richiesto dalle aziende produttrici, CoReVe si è posto quindi l’ambizioso obiettivo di intercettare buona parte delle oltre 400mila tonnellate che, ancora oggi, purtroppo, finiscono in discarica, così da evitare il ricorso all’importazione. Per vincere questa sfida il consorzio ha lanciato insieme ad Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, il più importante intervento strutturale per la raccolta differenziata del vetro degli ultimi anni, per un investimento complessivo di circa 10 milioni di euro. L’obiettivo del piano è di supportare gli enti locali con azioni strutturali a carattere permanente attraverso percorsi di miglioramento sostenuti da finanziamenti in attrezzature e comunicazione, secondo una visione di lungo termine.
“Il ricorso alle importazioni di rottame di vetro per far fronte alla richiesta delle aziende è controproducente – afferma il presidente di CoReVe – per due fattori: da un lato i costi di smaltimento in discarica della quantità di vetro non correttamente raccolta e riciclata, dall’altro i mancati introiti per i comuni che possono invece grazie ai nostri bandi migliorare significativamente la raccolta e quindi ricevere contributi economici importanti”.
A proposito di bandi, sono due quelli previsti dall’accordo e rivolti ai Comuni convenzionati con CoReVe (7mila 569 nel 2021, pari al 95,8% del totale, in aumento del +2,2% sul 2020), ai quali sarà possibile aderire entro e non oltre il 30 giugno 2023. I Comuni firmatari potranno accedere a un finanziamento parziale a fondo perduto erogato da CoReVe, funzionale all’acquisto di attrezzature (mastelli, carrellati, cassonetti, campane), all’implementazione di progetti territoriali e alla realizzazione di campagne di comunicazione a supporto della raccolta differenziata di vetro.
Il primo bando, dedicato alle regioni del Centro-Sud (Lazio, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Campania) prevede l’attivazione di un fondo pari a 4 milioni di euro, destinato al finanziamento di progetti per il miglioramento quantitativo e qualitativo della raccolta nelle regioni ritenute prioritarie per urgenza di intervento. Infatti, sebbene l’Italia sia uno dei Paesi più virtuosi a livello europeo, a livello territoriale rimane evidente il gap tra Nord e Sud, con il meridione caratterizzato da una raccolta pro-capite decisamente inferiore alla media nazionale.
Il secondo, invece, dedicato alle regioni del Centro-Nord (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Province autonome di Trento e Bolzano, Veneto, Friuli VeneziaGiulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Sardegna) prevede l’aumento a 2 milioni di euro della dotazione del fondo gestito attraverso la Commissione Tecnica ANCI-CoReVe.
Gli ottimi risultati raggiunti saranno ulteriormente consolidati grazie all’azione territoriale della task force CoReVe dedicata coadiuvata da Ancitel Energia e Ambiente per il Centro Nord e Officine Sostenibili per il Sud. Inoltre, si registra anche un forte aumento dei corrispettivi che CoReVe ha riconosciuto ai Comuni. In particolare, si è passati dagli 86 milioni del 2020 a circa 102 milioni nel 2021 con un incremento medio del +18,6%.