Coniugare innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale, voglia di fare impresa al servizio del territorio e attenzione alla corretta gestione delle risorse naturali: in una parola “ecoinnovazione”. Un neologismo che sembra cucito su misura per Re-Start Innovation, primo workshop dedicato alle start-up innovative con un occhio di riguardo ai temi ambientali, apertosi oggi ed in programma fino a venerdì al Centro delle Ricerche di Cassino. Promotore dell’evento il consorzio d’imprese La Mia Energia con il supporto del Consorzio Sviluppo per il Lazio Meridionale, del Comune di Cassino e la media partnership di Ricicla.tv. «L’evento è partner della Green Week, la settimana di iniziative promosse dalla Commissione Europea e dedicate alla sostenibilità ambientale – spiega Renato Reggi, amministratore de La Mia Energia – il nome Re-Start indica però soprattutto la voglia di far ripartire un territorio come il cassinate, che viene da una serie di anni pesanti legati soprattutto al rallentamento della produzione nello stabilimento Fca».
Insomma, lo sguardo è rivolto all’Europa ma i piedi restano ben piantati sul territorio. Quel territorio che il workshop punta a rilanciare facendo leva sui più interessanti embrioni d’impresa messi a punto da giovani “startupper” del Centro-Sud, selezionati tra quanti si siano distinti nel campo dell’innovazione tecnologica applicata ai temi dello sviluppo sostenibile. «Questa è la strada giusta – osserva il sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone – la via per fare impresa e creare lavoro serio, duraturo e sostenibile in un territorio come il nostro, per troppo tempo legato quasi esclusivamente alla grande industria automobilistica. Si può e si deve fare altro. Questo forum è l’occasione giusta per ripartire».
Dalle energie rinnovabili alla gestione dei rifiuti, dalla mobilità sostenibile all’agricoltura 2.0, Re-Start Innovation trasforma per tre giorni Cassino in un crocevia di idee ed esperienze d’impresa. In programma tavole rotonde, seminari e dibattiti, ma anche fondamentali momenti d’incontro b2b, ovvero “business to business”, per mettere in contatto le start-up con imprese, enti pubblici e potenziali finanziatori, favorendo la creazione di network e sinergie, incoraggiando idee e competenze con particolare attenzione alle tematiche della formazione, della ricerca e dell’ambiente. «La sostenibilità ambientale comincia ad essere un requisito fondamentale per le imprese – spiega Nicola Fantini, responsabile promozione della Struttura per la Valorizzazione della Ricerca del Cnr – e se una start-up non pensa a diventare, come dicono gli esperti, “core green” sin dall’inizio, non potrà mai fare innovazione in senso pieno».
Per passare dall’embrione all’impresa, dalla start-up al business, però, non basta un’idea brillante ma occorre anche chi, su quell’idea, sia disposto ad investire. Ed è per questo che nell’ambito del workshop, la Banca Popolare del Cassinate destinerà parte dei fondi stanziati per il progetto di finanziamento delle imprese innovative Prima Idea a 3 start-up che verranno selezionate nel corso della tre giorni ed alle quali verranno destinati altrettanti finanziamenti da 20mila euro ciascuno. Un connubio, quello tra innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale, che in tutto il mondo è già un affermato modello di business e che il workshop di Cassino dimostra poter essere terreno fertile anche in Italia. È la “new economy” che sposa la “green economy”. Chissà che un domani, in Italia ma non solo, i due termini non possano finire col diventare veri e propri sinonimi.