Da rifiuto a nuova risorsa: ecco come a Pettoranello, in provincia di Isernia, un ambizioso progetto di economia circolare trasforma gli scarti di plastica in capi d’abbigliamento sempre più green. Valerio: “Il nostro obiettivo è creare tessuti innovativi così da recuperare il concetto di ‘distretto industriale‘ che ha sempre contraddistinto il Molise”
C’è chi sostiene, scherzando, che il Molise non esista, invece esiste eccome. E ha anche tanto da insegnare. A Pettoranello, in provincia di Isernia, in un paese con poco più di 400 abitanti, è proprio l’avanguardia a farla da padrone. Ma in che modo? Sfruttando le infinite possibilità dell’economia circolare, che riesce a trasformare anche una semplice bottiglia di plastica, giunta ormai a fine vita, in un capo d’abbigliamento di grande tendenza. Ed è così che nasce ‘Res, recupero etico sostenibile’, il nuovo piano industriale promosso dalla Smaltimenti Sud, storica azienda molisana del waste managment amministrata dalla famiglia Valerio. “La nostra società gestisce in Molise la raccolta differenziata di tutti i Comuni della provincia di Isernia e di parte della provincia di Campobasso e lavora con una serie di impianti di selezione dei rifiuti. Forti dell’esperienza maturata lungo l’intera filiera – spiega Antonio Lucio Valerio – abbiamo colto l’opportunità di riutilizzare i rifiuti che raccogliamo”.
La plastica da trasformare percorrerà poco più di 20 km, tutti all’interno del perimetro della provincia di Isernia: da Pozzilli, attuale sede degli impianti di selezione della Smaltimenti Sud, verrà trasportata fino a Pettoranello, dove sorgerà il nuovo polo industriale. “Abbiamo messo a punto un progetto che va dalla raccolta delle plastiche fino alla produzione degli ‘estrusi’. Realizzeremo un nuovo centro di selezione spinta che sarà dotato di 12 selettori, di un impianto di lavaggio e di un estrusore per arrivare al filato”. E dal filato a nuovi capi d’abbigliamento. Una moda che si rinnova, sempre più attenta a processi industriali a impatto zero.
Un progetto, dunque, che ha a cuore il recupero di materia, ma ancor più quello del territorio. Res, infatti, nasce dalle ceneri dell’ex Ittierre, storico polo tessile che per più di un ventennio è stato capofila della moda nazionale e che oggi mira a diventare un vero e proprio esempio italiano di economia circolare applicata alla fashion industry. Puntando anche sull’innovazione, grazie all’acquisizione, nell’ambito del progetto Res, dell’ex centro di ricerca chimica nell’area di Pozzilli, dove presto si tornerà a sperimentare nuove soluzioni per un modello industriale sempre più sostenibile. “Il nostro obiettivo è di creare tessuti innovativi così da recuperare il concetto di ‘distretto industriale‘ che ha sempre contraddistinto il Molise. Qui c’è tanta professionalità legata al mondo della moda e dei tessuti. Attraverso la ricerca vogliamo far rinascere l’ex Ittierre in chiave sostenibile” aggiunge Antonio Lucio Valerio.
Grazie al supporto di una startup i primi capi di abbigliamento realizzati dal recupero di rifiuti plastici sono stati già lanciati sul mercato. Per ora, però, vengono confezionati lavorando fibre acquistate da fornitori esterni, ma l’obiettivo è quello di chiudere il ciclo ‘in famiglia’, in quella piccola regione d’Italia dove tutto è iniziato. “Con l’aiuto della startup Fibre – aggiunge l’imprenditore Valerio – abbiamo avviato la produzione di capi d’abbigliamento rifornendoci presso terzi. Il nostro obiettivo è di produrli senza intermediari per alimentare e rafforzare il nostro distretto”. Esempio di un’imprenditoria sempre più sostenibile e attenta, nel solco del piano d’azione europeo sull’economia circolare.