Trasformare quella che prima era una voce di costo nel bilancio aziendale in un ricavo a sette cifre. Magia? No, pura e semplice strategia aziendale. Una “inversione strategica”, per la precisione. Così Ama, municipalizzata romana dei rifiuti, definisce l’aggiudicazione della gara pubblica 31/2015 per la selezione e valorizzazione della carta – 100.000 tonnellate all’anno – che i cittadini romani depositano nei contenitori con il coperchio bianco della raccolta differenziata. Quattro i lotti aggiudicati ad altrettante imprese o raggruppamenti temporanei che per dodici mesi si occuperanno della raccolta ed avvio a riciclo della carta da differenziata. L’aggiudicazione della gara pubblica si pone agli antipodi rispetto alle precedenti scelte di gestione, basate invece sull’affidamento diretto del servizio (suddiviso in due lotti) a due raggruppamenti d’impresa.
Una netta inversione di marcia rispetto al passato, insomma, con ricadute importanti in termini di efficienza gestionale e, soprattutto, economica. “Fino ad oggi – scrive l’Ama in una nota – l’azienda, in base a un affidamento del servizio ereditato dalle precedenti gestioni, per ripulire dalle frazioni estranee e avviare a riciclo il materiale contenente cellulosa, sosteneva e avrebbe continuato a sostenere un costo pari ad almeno 1.300.000 euro netti l’anno. L’apertura al mercato, resa possibile dal nuovo bando, consentirà viceversa all’azienda di ricavare 1.700.000 euro, con un beneficio economico complessivo pari a circa 3.000.000 di euro all’anno”.
I dati sono stati diffusi dalla municipalizzata capitolina ad appena 24 ore di distanza dalla pubblicazione del “libro bianco” sui rifiuti redatto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che, nel tracciare il quadro del mercato italiano degli rsu – dominato secondo l’Authority dagli affidamenti diretti e dallo strapotere delle società a partecipazione pubblica – ha auspicato una maggiore apertura del mercato alla sana competizione tra imprese. Coincidenza? Forse no, visto che nel corso della presentazione del dossier dell’Agcm l’azienda di igiene urbana della Capitale era stata definita come “un clamoroso esempio di gigantismo della raccolta, con un milione di tonnellate di rifiuti raccolti all’anno”. Cosa che, secondo l’Antitrust, impedirebbe il raggiungimento di livelli ottimali di efficienza del servizio.
Acqua passata, sembra voler dire Ama nella sua nota. In effetti, già da qualche mese il presidente della municipalizzata Daniele Fortini ha avviato un processo di progressiva apertura ai privati della raccolta rifiuti in città. Partendo proprio dalla differenziata. “La nuova gara – stigmatizza infatti la nota dell’Ama – si inserisce in un percorso virtuoso nella gestione economica e operativa dell’azienda. Esempio più recente, il bando (n. 10 2015) che ha affidato il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti “porta a porta” presso le utenze non domestiche, con prezzi a base d’asta già ridotti del 40% l’assegnazione finale che ha prodotto ulteriori ribassi di circa il 20%. Grazie ai risparmi ottenuti, pari a circa 6 milioni di euro l’anno, il servizio consente di raggiungere con la raccolta differenziata “porta a porta” un numero più che raddoppiato di utenze: da 5mila a 12 mila”.
Una risposta più che eloquente ai rimbrotti dell’Antitrust. La progressiva apertura alle imprese private della raccolta si colloca nell’ambito della più generale “ristrutturazione” aziendale che ha fatto seguito ai terremoti giudiziari “Parentopoli” e “Mafia Capitale” ed alla rottura (o quantomeno al tentativo di rottura) con il patron della discarica di Malagrotta Manlio Cerroni, per più di mezzo secolo monopolista indiscusso dei rifiuti capitolini, ai domiciliari dal gennaio 2014 nell’ambito di un’inchiesta della procura di Roma su presunto traffico di rifiuti. Un lavoro titanico che, però, comincia a dare i primi frutti.
«Anche questa nuova gara pubblica – afferma il numero uno di Ama Fortini – rientra nell’inversione dell’approccio strategico di Ama volta ad ampliare la partecipazione a una pluralità di soggetti, in piena condivisione con il Commissario Straordinario di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca. La trasparenza e l’apertura al mercato pagano e fanno bene a tutti. Voglio sottolineare che tutti i materiali conferiti dai cittadini a Roma nella raccolta differenziata vengono avviati da Ama a riciclo e che, per la prima volta, da questi rifiuti l’azienda potrà avere ricavi diretti. La qualità della carta rilevata dalle analisi merceologiche aziendali, tra l’altro, è buona, come la risposta del mercato dimostra. L’obiettivo futuro è di trasformare in proprio tutti i rifiuti in “risorsa” con lo sviluppo degli Ecodistretti al servizio dei cittadini e della Capitale del Paese».