L’incontro tra Zingaretti e Costa ha rappresentato una novità nel panorama politico nazionale. La conferenza stampa è stata condotta con magistrale discrezione dal Prefetto Ignazio Portelli. Introducendo il presidente Nicola Zingaretti e successivamente il ministro Sergio Costa, ha sottolineato che la firma dell’Accordo di programma per il risanamento del SIN del Fiume Sacco «è la fase prodromica d’un processo attivato per sbloccare i finanziamenti e realizzare le opere», permettendo così ad entrambi i relatori di dichiarare l’uno verso l’altro sentimenti di stima e di condivisone. Cosa si può volere di più da due esponenti politici di partiti che gioivano ogni qual volta potevano assestare colpi duri alle relativi dignità.
La presenza era scontata di una folta rappresentanza di stampa e televisioni non solo locali un po troppo invadenti. Ma nobless oblige e tocca accettare anche questo se si vuole partecipare come coprotagonisti alla firma di un accordo “storico”, come ha dichiarato il presidente Nicola Zingaretti. Ringraziato il Prefetto, i sindaci e la stampa si è soffermato a motivare i ringraziamenti al Ministro Costa perché «è giusto testimoniare quanto è stato fatto in pochi mesi in tema non solo per la salvaguardia ambientale. Il ministro – ha detto Zingaretti – è stato partner fondamentale nella chiusura e riconversione dell’impianto di termovalorizzazione dell’impianto di Colleferro che sarà presto trasformato in un impianto all’avanguardia che farà del Lazio una regione di punta dell’Economia Circolare. È l’avvio di quel nuovo modello di sviluppo fondato sulla sostenibilità a cui la Regione Lazio sta puntando.»
Ha poi toccato una serie di temi sottostanti alla comune visione ambientalista. La Regione sta facendo la sua parte verso un territorio martoriato che potrà contare anche, grazie alla nuova delibera approvata, sulla prima vera regione “Plastic Free” che arriverà anche alla rivisitazione di tutti i contratti della pubblica amministrazione regionale per un’azione di sistema per eliminare la plastica dalla pubblica amministrazione sanità compresa.»
«È grazie alla collaborazione con il Ministero che questa regione è riuscita ad arrivare al contratto che stiamo per firmare», ricordando sinteticamente le vicende che hanno preceduto al riclassificazione del Sin della Valle del Sacco.
«Abbiamo evitato, opponendoci al riclassamento del Sin valle del Sacco, da sito di interesse nazionale a Sir, sito di interesse regionale, che avrebbe ridotto le possibilità di finanziamento dei necessari interventi. La Regione, anzi le regioni, non sono in grado, sia in termini di fondi che di competenze, di intervenire in misura adeguata alle necessità imposte dalla bonifica di un’area così complessa.»
Ed ha proseguito sottolineando la valenza storica di questa firma e di questo accordo che «ci aiuterà a superare tutte quelle impasse amministrative che hanno rallentato l’iniziativa del governo regionale oltre al dato importante che consente ai sindaci d’essere parte attiva e integrante nel processo di risanamento» ricordando che con la firma dell’accordo si renderanno «disponibili ben 53 miliardi di €. per la bonifica da spendere nell’arco di 4 anni, con progetti di interventi che interesseranno 10 siti della provincia di Frosinone e 2 del comprensorio industriale del comune di Colleferro».
E quasi a prevenire scontate critiche ha aggiunto «Per garantire trasparenza, conoscenza, governance verifica degli interventi istituiremo un Comitato di indirizzo e controllo ed attiveremo un sito web consultabile da tutti in cui saranno immessi tutti i dati relativi alla realizzazione delle opere a partire dalle procedure di gara.»
Un trionfo della trasparenza dunque ma anche della potenza di intervento di rete finalmente attivata quel che descrive Zingaretti accennando agli enti, di vigilanza e di monitoraggio delle aree ambientali della provi, rispettivamente Carabinieri forestali ed Arpa, inseriti operativamente nella rete il cui intervento interesserà a breve anche il bacino del fiume Sacco.
«Siamo in una stagione di bonifica la cui filosofia è quella dell’idea di uno sviluppo eco sostenibile che richiede interventi non solo riparatori, “toppe”, che fa della sostenibilità il perno dello sviluppo. Vogliamo trasformare la Valle del Sacco da problema a risorsa mettendoci alle spalle gli anni drammatici del passato e ci avviamo al “giro di boa”».
Ed il ministro Costa ha accetto di buon grado il ramo d’ulivo offerto dal presidente Zingaretti sottolineando, a sua volta, che «entrambi hanno avuto il coraggio di spogliarsi delle proprie diversità per raggiungere un accordo che, rilevante innovazione, è stato condiviso anche dai Sindaci. L’accordo di programma entra nel merito dei tempi di realizzazione delle opere di cui l’accordo. Cioè impegno concreto ad attuare iniziative misurabili.» Ed è la condivisione tra Ministero e Regione capace di coinvolgere i Sindaci, vale a dire i territori, tutte le istituzioni coinvolte, l’elemento fortemente innovativo di un’ipotesi di lavoro che merita d’essere replicata.
Altra innovazione sottolineata dal Ministro il monitoraggio dell’acqua a cui si aggiunge la valutazione epidemiologica che non sempre compare nelle azioni di bonifica.
Perla concreta dell’accordo poi, fa notare il ministro Costa, sono le modalità di finanziamento in quanto grazie ad esso è stato stabilito che verrà immediatamente erogato il 10% dell’intero ammontare del finanziamento e l’85%, la restante parte, a stati di avanzamento lavori (Sal).
«Un nuovo modo di fare accordi che sarà da guida anche per gli altri 40 Sin istituiti in Italia.»
Insomma un binomio tra stato e regione che come ha ricordato il Ministro è stato in grado di risolvere con la redazione delle linee guida anche la questione dei rifiuti “romani” e che permesso al Ministro Costa di dire, con grande soddisfazione: «Usciamo dalla logica che l’ambiente ha un colore o appartenenza… esistono istituzioni “serventi” cioè che sono al servizio dei cittadini ed entrambi, io ed il presidente Zingaretti, facciamo riferimenti al medesimo principio che è scritto nella nostra costituzione»