A Bassano del Grappa i primi risultati del progetto Life RethinkWaste parlano di cittadini più consapevoli e meno rifiuti prodotti, grazie al connubio tra la tariffa puntuale e un sistema innovativo di informazione partecipativa
Ore 7:45. Mentre il sole si alza lento alle spalle dell’altopiano di Asiago, in via Riviera Ca’ Sette Marilisa ferma il suo camion, salta giù dalla cabina di guida, sfodera la ‘saponetta’ e scannerizza il transponder sul bidone nero del secco indifferenziato esposto davanti al cancello d’ingresso di una villetta bifamiliare. Poi due braccia meccaniche sollevano il contenitore e lo svuotano nel cassone del mezzo per la raccolta. E via, al cancello successivo. Altro bidone nero, altro click sulla ‘saponetta’ (così Marilisa chiama il dispositivo elettronico per la lettura del segnale r-fid associato a ogni utenza) e altro svuotamento. Dal 2017 è così che a Bassano del Grappa, provincia di Vicenza, gli operatori della multiutility Etra misurano la quantità di rifiuto non riciclabile prodotta da ogni utenza domestica per stabilire l’importo della Tari da pagare. È la tariffa puntuale, che spinge i cittadini a differenziare di più e meglio e, più in generale, a ridurre la produzione di rifiuti. E così, se nel 2020 ogni cittadino italiano ha generato in media 180kg di secco non riciclabile, con una percentuale di differenziata del 63%, “a Bassano siamo a circa 107 kg per abitante, con una differenziata al 78%” spiega Riccardo Venturi di Etra.
Gli svuotamenti ‘contati’ da Marilisa serviranno a calcolare la componente variabile della bolletta rifiuti che i residenti di via Riviera Ca’ Sette troveranno tra qualche tempo nella cassetta della posta. Ma già nei prossimi giorni sui loro smartphone un messaggio WhatsApp personalizzato li aggiornerà sull’andamento dei conferimenti. Stanno andando bene o c’è da migliorare? Conoscono le regole della differenziata? In quale bidone vanno gettati i cartoni della pizza? Questo perché nella cittadina delle distillerie e del ponte coperto sul fiume Brenta all’acronimo payt che sta per ‘pay as you throw’, paga per quello che butti, che è un po’ il motto della tariffa puntuale, se n’è aggiunto un altro: kayt, ovvero ‘know as you throw’, conosci quello che butti. Merito della sperimentazione avviata a dicembre del 2020 nell’ambito del progetto europeo Life RethinkWaste. che coinvolge undici partner in quattro paesi, Spagna. Danimarca e Belgio, oltre all’Italia, naturalmente.
“L’abbiamo definita informazione puntuale’ – dice Davide Donadio, coordinatore tecnico del progetto – in sostanza puntiamo a costruire strumenti innovativi per promuovere comportamenti collaborativi e partecipativi da parte degli utenti. e quindi una migliore raccolta differenziata. L’idea – spiega – è quella di affiancare alla leva economica, rappresentata dalla tariffa puntuale, quella dell’informazione, con strategie diverse che vanno dalla ‘gamification’ all’incontro con gli esperti di settore”, A Bassano si è scelto di puntare su un gioco a premi, ‘Riciclo e Vinco’, sperimentato su un bacino potenziale di circa 5mila utenze. “Abbiamo coinvolto i cittadini in un sistema di comunicazione e interazione – spiega Riccardo Venturi – basato sull’invio di messaggi WhatsApp con informazioni sulle corrette modalità di raccolta differenziata ma soprattutto sui loro comportamenti, in termini di numero di svuotamenti del secco, anche confrontati con quelli degli altri cittadini“.
A vincere, al termine di un anno di sperimentazione, non gli utenti ‘ricicloni’ ma i sessanta più interattivi, premiati sabato mattina in occasione dell’environmental day con un buono spesa da 100 euro. Segno che l’obiettivo principale era soprattutto quello di aumentare consapevolezza e partecipazione. “Bisogna ringraziare i cittadini – dice l’assessore all’ambiente Andrea Viero – che hanno risposto con entusiasmo a un progetto innovativo e all’avanguardia, che ci darà una mano a migliorare ulteriormente le nostre performance di gestione dei rifiuti”. E i dati raccolti sul campione, sebbene ancora preliminari, sembrano andare proprio in questa direzione. Confermando ad esempio una ulteriore riduzione dei conferimenti del secco: rispetto al 2020, sono aumentati i cittadini che dichiarano di esporlo meno di una volta al mese (dal 37 al 54,6%) e sono diminuiti invece quelli che dicono di farlo una volta ogni due settimane (dal 33.5 al 20,8%). E sebbene sia il solo secco a essere conteggiato ai fini del calcolo della tariffa, riduzioni nei conferimenti si sono registrate anche per organico e vetro. Il tutto a parità di qualità delle frazioni differenziate, segno che i rifiuti sono stati ridotti davvero e non semplicemente spostati dal secco al multimateriale, ad esempio, o dall’umido alla carta. “Questo – osserva Riccardo Venturi- sembra dimostrare quanto una maggiore attenzione alla gestione pratica degli scarti possa tradursi anche in una aumentata consapevolezza rispetto ai prodotti e alle abitudini di acquisto e contribuire quindi alla riduzione complessiva dei consumi e dei rifiuti”.
In Italia la sperimentazione del kayt ha coinvolto per ora i comuni di Varese, in Lombardia, Bitetto, in Puglia, e Bassano, integrando in questi ultimi due casi i preesistenti sistemi di tariffazione puntuale. Ma il metodo ha già dimostrato di funzionare anche in contesti che utilizzano la tradizionale Tari presuntiva. Come nel caso del comune lombardo. “Anche li si è scelta la formula del quiz a premi – racconta Donadio – e i dati raccolti ci dicono che anche in condizioni complesse come quelle dei condomini multiutenza il numero di conferimenti si è ridotto“. E se per i dati definitivi sulle variazioni in termini qualitativi e quantitativi dei rifiuti gestiti c’è ancora da attendere, per conoscere i risultati conseguiti sul fronte della partecipazione e della consapevolezza bastano le parole di alcuni dei bassanesi premiati. “Faccio la raccolta differenziata da sempre – dice Fiorenzo – ma grazie ai quiz e ai messaggi ho avuto modo di capire per la prima volta se la stavo facendo bene oppure no“. “Ho imparato a controllare con attenzione i simboli sugli imballaggi – gli fa eco Paola – alcuni dei quali sono eccessivamente complessi e difficili da gestire”. “Penso che il numero minimo prestabilito di ritiri del secco sia alto e possa essere ulteriormente ridotto” rilancia Marco, giovanissimo e già consapevole che le grandi sfide del nostro tempo si giocano anche sul campo delle piccole scelte quotidiane.