Biodiversità, economia circolare e finanza verde: una due giorni ricca di confronti e approfondimenti per conciliare tutela dell’ambiente e benessere sociale
Ambiente, clima ed energia: inizieranno domani al Palazzo Reale di Napoli i lavori del G20, il foro internazionale che riunisce le principali economie del mondo intorno al tavolo della sostenibilità. In una lenta fase di ripartenza per il Paese impegnato nel post-pandemia, conciliare la tutela dell’ambiente con il progresso e il benessere sociale diventa una priorità per garantire l’effettiva realizzazione della tanto ambita transizione ecologica. Una due giorni, 22 e 23 luglio, ricca di confronti tra ministri, diplomatici e delegazioni di tecnici. Al centro dell’agenda politica gli ecosistemi e le risorse naturali, con un approccio coordinato per affrontare le crisi globali attraverso un percorso scientifico comune.
Biodiversità, economia circolare e finanza verde: sono tre i macro-temi al centro dei lavori per fronteggiare al meglio le incalzanti sfide globali. Al G20, dunque, spetterà il compito di esprimere la sintesi di lunghi mesi di incontri, confronti e discussioni tra le delegazioni e i tecnici internazionali impegnati nella ricerca di risposte eque e concrete, capaci di porre le basi per un futuro sempre più sostenibile. “Abbiamo scelto di far prevalere l’ambizione e di lavorare incessantemente a un documento comune tra tutti. Sappiamo bene che la transizione ecologica non è un pranzo di gala, ma non abbiamo alternative che lavorare insieme in un’unica direzione, senza lasciare indietro nessuno”, afferma il ministro Cingolani.
I Paesi del G20 rappresentano più dell’80% del PIL mondiale, il 75% del commercio globale e il 60% della popolazione del pianeta. Nell’anno chiave per il clima e per l’ambiente, questo appuntamento diventa un’opportunità per creare le condizioni di un rilancio che sia ambizioso, ma soprattutto efficace nell’ottica di una reale ripartenza. Ripartire, dunque, dalla nostra terra, dalle nostre acque, dal nostro ambiente: la Presidenza italiana pone particolare attenzione a politiche di contrasto al marine litter, nel pieno rispetto degli Oceani e dei Mari, messi in pericolo dal peggiore nemico, le plastiche, che da preziose risorse possono diventare arma letale se disperse nei fondali. Tutela degli ecosistemi marini, ma anche terrestri, naturalmente. Perché è chiaro che senza un uso efficiente delle risorse, non si può parlare di vera transizione ecologica. Sarà, dunque, fondamentale fortificare il concetto di economia circolare a livello globale con un forte coinvolgimento delle città, in primis dei giovani, promuovendo il dialogo, la cooperazione, l’apprendimento congiunto e nuove forme di partenariato sull’ambiente e sulla prevenzione dello spreco alimentare, al fine di scambiare esperienze, conoscenze e tecnologie innovative per un futuro del Paese all’insegna della sostenibilità.