Per fronteggiare il dissesto idrogeologico il Ministero dell’Ambiente della tutela del Territorio e del Mare ha stanziato circa 7 miliardi in 20 anni. Oltre 26 miliardi di euro sono stati stimati per la messa in sicurezza del territorio.
Circa 7 miliardi di euro stanziati dal 1999 ad oggi la somma stanziata per fronteggiare le criticità legate al dissesto idrogeologico per un totale di oltre 6 mila progetti finanziati. Questi i numeri che emergono dal rapporto ReNDiS, Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo, pubblicato oggi dall’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Nato con l’obiettivo di diffondere informazioni costantemente aggiornate circa le risorse impegnate nella difesa del suolo, da condividere in tempo reale con tutte le Amministrazioni del settore, questo progetto delinea un puntuale quadro informativo dei primi 20 anni di monitoraggio da parte dell’ISPRA.
Le categorie che hanno ricevuto un maggior numero di sovvenzioni sono “alluvioni” (48%) e “frane” (35%). Dato importante che emerge dal rapporto 2020 è la stima per la messa in sicurezza del territorio: oltre 26 miliardi di euro è la somma prevista. Nello specifico, il ReNDiS si compone di due categorie: una dedicata al “monitoraggio” che in questi 20 anni ha lavorato sugli interventi già finanziati e l’altra incentrata sulle “istruttorie”, risalente al 2015, che invece opera sugli interventi non ancora in programma, ma di cui è stata avviata richiesta di finanziamento.
La prima delle due sezioni, quella del “monitoraggio”, mostra che a livello nazionale la Sicilia è la regione con il maggior numero di finanziamenti (789 milioni di euro per 542 interventi), seguita subito dopo da Toscana (602 milioni di euro per 602 interventi), Lombardia (598 milioni di euro per 544 interventi) e Calabria (453 milioni di euro per 528 interventi). Relativamente alla questione dei tempi di attuazione, il rapporto evidenzia una durata media di circa 5 anni ed un 10% di “casi critici”, la cui durata si protrae per oltre 10 anni. In questo primo rapporto ReNDiS non è resa nota alcuna differenza sostanziale che possa essere causa di un deleterio gap tra Nord e Sud.
La seconda categoria presa in considerazione, quella incentrata sulle “istruttorie”, lascia emergere oltre 7.800 proposte progettuali ad oggi attive nel ReNDiS, per un importo complessivo che supera i 26 miliardi di euro. È questo un dato significativo che rappresenta in linea di massima la somma necessaria alla messa in sicurezza di tutto il territorio nazionale. Tale operazione dovrà essere attuata ricorrendo a piani pluriennali di finanziamento. Dal report, inoltre, emerge con chiarezza che la regione con il maggior numero di richieste attive è la Campania (1.192 progetti per quasi 5,6 mld), seguita da Calabria (872 progetti per 1,7 mld), Abruzzo (764 per 1,6 mld) e Sicilia (748 per2,2 mld). Puglia (481 per 2,4 mld) e Veneto (243 per 2,3 mld), seppur con numeri inferiori, presentano importi superiori ai 2 mld.