Presentato a Napoli il Report Sud realizzato da Utilitalia e Svimez. Secondo il dossier, le sfide più importanti sono legate alla riduzione del service divide nel settore idrico e ambientale. De Luca: “Come Regione Campania abbiamo dato un governo al sistema idrico e a quello dei rifiuti, ma dobbiamo accelerare per realizzare impianti di compostaggio“
Siccità, risorse energetiche e cambiamenti climatici. Le aziende italiane del settore idrico sono pronte a mettere in campo investimenti per circa 11 miliardi di euro per i prossimi 5 anni. È quanto emerso dall’analisi di Utilitalia, la federazione che riunisce imprese di servizi pubblici dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia elettrica e del gas in Italia. “Le utilities portano lavoro e risorse anche economiche che vanno spese nel modo giusto per garantire poi un livello omogeneo di servizi a tutti i cittadini italiani” dichiara Michaela Castelli, presidente di Utilitalia. A fare da sfondo l’ultimo dossier Svimez sulla distribuzione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “Il Ministero della Transizione Ecologica per i prossimi dieci anni dovrà ancora ricorrere alle energie fossili. Se non riuscirà a ridurne l’uso, questa occasione di ripresa per il Paese sarà probabilmente più flebile di quanto non possa essere” afferma Adriano Giannola, presidente di Svimez.
Il dibattito è avvenuto a Napoli, nella Stazione Zoologica Anton Dohrn. Utilitalia ha analizzato le progettualità delle utilities per contrastare i cambiamenti climatici, alcune delle quali finanziabili proprio attraverso il PNRR. “Le infrastrutture idriche comportano molto tempo e molti soldi. Non sono strutture emergenziali, le infrastrutture richiedono visione di lungo periodo. Spero che il nuovo Piano sia in grado di affrontare questo aspetto con gli strumenti che finalmente dopo oltre cinquant’anni – ricordiamo la Conferenza Nazionale delle Acque negli anni Settanta – anche l’Italia potà utilizzare per aggiornare quello storico approccio con una nuova vision per il futuro” spiega Rosario Mazzola, consulente per il PNRR dei Ministeri dell’Economia e Finanze e della Mobilità e Infrastrutture sostenibili.
Non solo PNRR. A fare da volano per lo sviluppo del Mezzogiorno sono proprio le utilities pubbliche, come spiega il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi: “Abbiamo trovato aziende in grande difficoltà. Stiamo lavorando su una riorganizzazione dal punto di vista manageriale e dirigenziale. Abbiamo le risorse giuste sia per quanto riguarda la parte della forza lavoro che delle competenze tecniche, ma è necessario che queste risorse siano anche strutturate per chiudere il ciclo dei rifiuti con la realizzazione dei nuovi impianti. Abbiamo sbloccato l’impianto di compostaggio di San Giovanni a Teduccio. Per quanto riguarda il ciclo dell’acqua, abbiamo intenzione di riorganizzare il servizio di fognatura, gestendo al meglio anche i depuratori”.
“Come Regione Campania abbiamo dato un governo al sistema idrico e a quello dei rifiuti. Abbiamo ottenuto una riduzione della sanzione europea per infrazione ambientale. Dobbiamo, però, accelerare per realizzare impianti di compostaggio – spiega Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania. “Per quanto riguarda il ciclo delle acque, vorrei varare un grande piano per la realizzazione di una decina di invasi collinari e concentrare l’attività della Regione su obiettivi di medio-lungo periodo. Invece – continua De Luca – dal punto di vista delle risorse idriche avremo a breve una riunione tecnica con l’Autorità di bacino dell’Appennino Meridionale, con le associazioni agricole, con responsabili dei consorzi di bonifica, oltre che con il nostro assessorato all’ambiente per impostare un piano per la realizzazione di bacini collinari“.