Con quasi 12mila pannelli fotovoltaici e una potenza installata di 5 MW, la nuova centrale solare galleggiante di EDP nel Sud del Portogallo è pronta a generare energia, rifornendo più del 30% delle famiglie
Ad Alqueva, nel Sud del Portogallo sarà compito della nuova centrale solare galleggiante di EDP generare energia per rifornire oltre il 30% delle famiglie della regione meridionale, nelle località di Portel e Moura. Dopo sette mesi dall’avvio dei lavori, l’entrata in funzione dell’impianto, considerato il più grande in Europa su un bacino artificiale, rappresenta un passo importante nello sviluppo delle energie rinnovabili e consolida l’impegno della società nei settori dell’innovazione e della transizione energetica. Il parco solare, che è stato inaugurato in Portogallo lo scorso 15 luglio, con quasi 12mila pannelli fotovoltaici che occupano 4 ettari, pari a circa lo 0,016% della superficie totale del bacino di Alqueva, ha una potenza installata di 5 MW e la capacità di produrre circa 7,5 GWh all’anno.
“La tecnologia solare galleggiante, di cui EDP è pioniere a livello mondiale, rappresenta un notevole balzo in avanti nell’espansione delle rinnovabili e nell’accelerazione del processo di decarbonizzazione. E la nostra strategia di ibridazione, che combina acqua, sole, vento e stoccaggio, è chiaramente un percorso logico per la crescita della produzione di energia in cui EDP continuerà a investire. Alqueva è oggi un esempio di innovazione e sostenibilità che presto rafforzeremo con il nuovo progetto ottenuto nella prima asta solare galleggiante in Portogallo”, dichiara Miguel Stilwell d’Andrade, CEO di EDP.
Il progetto prevede un investimento totale di 6 milioni di euro e si distingue per la tecnologia solare galleggiante utilizzata, oltre che per l’ibridazione che consente di combinare l’energia solare e quella idroelettrica della diga di Alqueva. Inoltre, è prevista l’installazione di un sistema di batterie, con una potenza nominale di 1 MW e una capacità di accumulo di circa 2MWh. Tutte queste tecnologie utilizzeranno un unico punto di connessione alla rete esistente, favorendo l’ottimizzazione e l’efficienza degli impianti e riducendo l’impatto ambientale.
Punto di forza del progetto Alqueva è legato a un modello di galleggianti innovativi che sostengono i pannelli solari: plastica riciclata combinata con compositi di sughero. La soluzione, che viene testata per la prima volta ad Alqueva, è il risultato di una collaborazione con Corticeira Amorim (attraverso Amorim Cork Composites) che ha sviluppato una formula più sostenibile per i galleggianti prodotti dall’azienda spagnola Isigenere. Questa innovazione contribuisce a ridurre il peso della piattaforma del 15% e a diminuire l’impronta di CO2 del progetto di circa il 30%.
Inoltre, stando al progetto messo a punto da EDP, è prevista l’installazione fino a 154 MW di capacità rinnovabile in un parco ibrido completo, compresi 70 MW di solare fotovoltaico galleggiante, più 14 MW di sovraccapacità solare e 70 MW di capacità eolica ibrida. L’impianto rafforzerà la produzione di energia da questo bacino, essendo in grado di produrre 300 GWh all’anno, rifornire 92mila abitazioni ed evitare l’emissione di oltre 133mila tonnellate di CO2. Inoltre, la scala del progetto e la componente di ibridazione consentiranno di combinare diverse tecnologie e di garantire un equilibrio a livello di prezzi, analogamente a quanto già previsto con il primo parco solare galleggiante di Alqueva, ora in funzione.
La tecnologia solare galleggiante è decisiva per l’utilizzo delle risorse e l’espansione delle energie rinnovabili, che contribuiscono a contrastare la dipendenza energetica da altre fonti e ad accelerare il processo di transizione energetica. Questo primo progetto su larga scala ad Alqueva, sviluppato dopo il successo del progetto pilota avviato nell’Alto Rabagão circa sette anni fa, è quindi in linea con la strategia da sempre promossa da EDP, che punta a investire in innovazione e progetti rinnovabili.