“Questo incendio durerà ancora tanto, parliamo di giorni e non di ore“. Così ha dichiarato Dante Pellicano, direttore regionale dei Vigili del Fuoco della Lombardia, a proposito dello spegnimento degli incendi divampati la notte del 14 ottobre alla periferia di Milano. Si tratta, infatti, di due episodi separati. Il primo, avvenuto intorno alle 20.30 a via Chiasserini 21, zona Bovisasca. A bruciare è un capannone di rifiuti della Ipb. Il secondo sei ore dopo, a soli cinque chilometri di distanza nella zona Novate Milanese: in fiamme la ditta Ri.eco che lavora plastica e carta.
L’alta colonna di fumo che si è levata dal sito era visibile anche a chilometri di distanza. Lo stesso assessore all’Ambiente del Comune di Milano, Marco Granelli ha raccomandato ai cittadini della zona di tenere le finestre chiuse: “Si prevede che l’incendio durerà per tutta la giornata di lunedì 15 ottobre – ha scritto sulla sua pagina Facebook – Visto il vento debole e costante e le prime rilevazioni di Arpa, fatto insieme il punto alle ore 1.15 del 15 ottobre con Comune di Milano Ats Arpa e VvFf e si decide di confermare ai cittadini a titolo preventivo la precauzione di tenere chiuse le finestre per tutto il tempo dell’Incendio fino al suo spegnimento“. L’assessore ha poi spiegato che “il servizio idrico MM del Comune di Milano ha potenziato gli idranti per dare più pressione possibile ai pompieri e agevolarli nello spegnimento“. Nella zona sono stati posizionati i rilevatori per qualità dell’aria dell’Arpa Lombardia, l’agenzia regionale per la protezione ambientale.
Dante Pellicano, direttore regionale dei Vigili del Fuoco della Lombardia, infatti, parla di “prodotti della combustione che circoleranno ancora per tanto tempo“. Da qui la precauzione chiesta ai residenti di tenere le finestre chiuse, “finché non determineremo, attraverso l’Arpa, i pericoli eventuali“. Pellicano spiega che solo alla Bovisasca sono al lavoro 12 squadre dei vigili, e l’attività di spegnimento è intensa, perché l’incendio a Milano è di dimensioni rilevanti. Sul secondo incendio, scoppiato sempre ieri a Novate, “la situazione è meno importante per quanto riguarda l’impatto, ma comunque ancora ci stiamo lavorando“. Sul fronte delle responsabilità il direttore regionale dei vigili del Fuoco della Lombardia non si sbilancia: “Non parlerei di un’emergenza come la intendete voi, sono casi ancora sporadici, ma deve esserci grande attenzione da parte di tutti“.
Il pm Donata Costa ha aperto l’inchiesta ipotizzando il reato di incendio, al momento a carico di ignoti, e l’indagine, condotta dai vigili del fuoco e dalla polizia, dovrà chiarire se si sia trattato di un rogo doloso, come si è ipotizzato già nelle prime ore.
Intanto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha dichiarato: “Il ministero sta seguendo questa vicenda, un caso che rientra nel discorso delle Terre dei Fuochi, una norma molto attesa che riguarderà anche la Lombardia come l’intero Paese Italia. Queste cose non devono avvenire e i colpevoli vanno puniti fino in fondo“.