Investimenti in tutela ambientale: ecco gli incentivi per le imprese del Sud

di Redazione Ricicla.tv 07/03/2017

Supportare le imprese che scelgono di investire in programmi di riduzione del proprio impatto ambientale, comprese le azioni propedeutiche al miglioramento della raccolta, del trattamento e del riciclo dei rifiuti. Questo l’obiettivo del piano di incentivi lanciato dal Ministero dello Sviluppo Economico con il dm 7 dicembre 2016, pubblicato lo scorso 24 febbraio in Gazzetta Ufficiale. Cento i milioni complessivamente stanziati, a valere sul Programma Operativo nazionale «Imprese e competitività» 2014-2020 Fesr, e destinati alle imprese di cinque Regioni meridionali: Basilicata, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia.

I termini per la presentazione delle domande si apriranno il prossimo 26 aprile. Le imprese interessate potranno accedere all’apposito portale predisposto sul sito internet di Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti. Le istanze presentate saranno valutate entro e non oltre il termine dei 120 giorni, anche previa negoziazione. L’investimento minimo è di 20 milioni di euro (7,5 milioni di euro per le attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli)Non sono agevolabili i progetti di ricerca, sviluppo e innovazione.

Potranno accedere alle agevolazioni (finanziamenti agevolati, contributi alla spesa, in conto interessi o in conto impianti) «le imprese di qualsiasi dimensione che realizzino programmi di sviluppo in relazione a unità locali riferibili a settori di attività economica qualificabili come energivori» tali da consentire «la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti delle imprese e delle aree produttive». Tra le attività, riportate in allegato al decreto, anche quelle di raccolta, trattamento, smaltimento e recupero di materia dai rifiuti (limitatamente ai rifiuti speciali di origine industriale e commerciale).

Perchè siano valutati come ammissibili al piano di agevolazioni, i programmi messi a punto dalle imprese devono puntare ad innalzare il livello di tutela ambientale oltre le norme Ue, indipendentemente dall’esistenza di una disciplina nazionale più rigorosa, o consentire l’adeguamento anticipato a standard comunitari di tutela non ancora in vigore. Contemplate anche le attività volte alla realizzazione di impianti di cogenerazione ad alto rendimento e di sistemi di riciclo e riutilizzo dei rifiuti.

 

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