Eccessivo e prolungato ricorso allo strumento della proroga con motivazioni di “urgenza” nelle ordinanze firmate dai sindaci pugliesi. Questa l’anomalia riscontrata dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, l’Anac, presieduta da Raffaele Cantone, in Puglia dopo che nella giornata di ieri ha presentato alla Procura di Bari e alla Corte dei conti una denuncia sulla gestione dei cosiddetti Aro, gli ambiti di raccolta ottimale dei rifiuti sul territorio regionale. Organi che in Puglia di fatto non funzionavano come avrebbero dovuto, proprio perché i primi cittadini delle varie amministrazioni locali ricorrevano ai suddetti provvedimenti per prorogare i contratti con le rispettive società di riferimento (pubbliche o private) per la gestione del servizio di raccolta.
In questo modo si è rimandata l’entrata in funzione degli ambiti territoriali ottimali, impedendo che la frammentazione del servizio si rimarginasse. Frammentazione contro la quale si era scagliato solo un paio di settimane fa il governatore regionale Michele Emiliano, assumendosi la responsabilità di decidere per il commissariamento dell’intero ciclo regionale dei rifiuti in Puglia. Decisione che a questo punto viene corroborata dal lavoro dell’Anac, che fa emergere un quadro evidentemente ancor più critico del previsto. Non a caso tra Cantone e lo stesso Emiliano pare che nel pomeriggio di ieri si sia svolto un colloquio telefonico nel quale, con spirito di collaborazione e comunità d’intenti il governatore pugliese ha accolto l’invito del presidente dell’Autorità Anticorruzione a «porre in essere i poteri di indirizzo e coordinamento sull’attività propria degli Ambiti di raccolta ottimali per i rifiuti (Aro), con particolare riferimento allo strumento delle gare per l’assegnazione dei servizi di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti solidi urbani, al fine non solo di garantire un efficiente servizio ma anche il rispetto delle norme in tema di prevenzione della corruzione nel sistema degli appalti e concessione dei servizi».
«Le problematiche di grave inefficienza di funzionamento degli Aro e di incapacità di gestione e di programmazione evidenziate nella relazione dell’Anac – è scritto nella nota della Giunta pugliese – confermano la bontà delle scelte adottate dal governo regionale con riferimento al commissariamento degli Oga (organi di governo d’ambito) e più in generale della gestione del ciclo dei rifiuti. Attendiamo fiduciosi gli esiti delle istruttorie che, sia la Procura generale presso la Corte dei Conti, sia la Procura della Repubblica di Bari, cui è stata trasmessa la deliberazione Anac – conclude – svolgeranno in merito alle denunciate irregolarità».
Nella relazione, che riguarda tutti gli Aro della Puglia, Cantone sottolinea la scarsa presenza «di condivisione della attività amministrativa, di un confronto costruttivo tra i rappresentanti delle comunità locali, che ha impedito una sintesi degli interessi locali tempestiva, stabile e produttiva di effetti». Tutto nasce da esposti presentati da singoli Comuni: nella fattispecie Parabita, Miggiano, Specchia e Montesano Salentino.